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FORMULA 1

Verstappen cerca a San Paolo il via libera per il titolo, Hamilton obbligato a vincere

Il Mondiale torna dopo due anni a San Paolo, dove entrambi piloti in lizza per il titolo iridato hanno già entrambi vinto il GP del Brasile.

di Stefano Gatti
10 Nov 2021 - 15:25

Ha costantemente allungato su Lewis Hamilton negli ultimi tre Gran Premi ed ora Max Verstappen può permettersi di pensare al colpo del ko. Il "ring" è quello di San Paolo, dove il pilota olandese ha vinto la più recente edizione del Gran Premio del Brasile (2019), senza però dimenticare che il suo diretto rivale vi ha trionfato due volte e che proprio ad Interlagos tredici anni fa il Re Nero mise sotto chiave il suo primo titolo iridato.

Un'edizione del GP del Brasile, quella del 2008, che ancora oggi suscita ricordi amari nei tifosi ferraristi, con il titolo per qualche decina di secondi nelle mani di Felipe Massa e l'urlo di gioia ricacciato in gola dalla risalita di Hamilton al quinto posto sufficiente per aprire la sua collezione iridata. Non basterà questa volta al Re Nero una gara di rimonta, non gli basterà un semplice piazzamento. Per rilanciare la propria candidatura, "tramortita" dalla irresistibile progressione di Verstappen tra Istanbul, Austin e Mexico City , Lewis è obbligato ad un cambio di passo, anzi ad una performance assoluta, in grado di frenare la marcia di Max e se possibile invertire la tendenza in vista del finale pan-arabo di un Mondiale che la momento pare proprio in rotta verso il Mare del Nord.

Diciannove punti di vantaggio vista-titolo per Verstappen alla viglia del diciannovesimo appuntamento del Mondiale. Il ragionamento che - a ruote ferme - si impone è molto semplice: Hamilton deve vincere e potrebbe non bastare. Il nodo è quella della "pallottola d'argento", la svolta in grado di riaprire o al contrario chiudere più o meno definitivamente chiudere la partita, quella capace di far tremare i polsi a Christian Horner ed a maggior ragione a Toto Wolff (no, a Max e Lewis non crediamo proprio).

Il punto è che questo weekend a San Paolo nessuno dei due contendenti è padrone  del proprio destino ma... c'è un ma: non lo è il leader della generale, tantomeno può esserlo il Re Nero. Per certo però un passaggio a vuoto (in presenza di una vittoria o di un piazzamento sul podio del rivale) non comprometterà la caccia dell'olandese, mentre sarà potenzialmente "letale" per il campione della Mercedes. Senza andare troppo in là con la... fantaformula uno, poniamo il caso emblematico di una vittoria di Verstappen in presenza di un passaggio a vuoto di Hamilton: il vantaggio dell'olandese salirebbe a quota 44 punti e per Lewis sarebbe più o meno il capolinea della caccia all'ottavo titolo. A ruoli invertiti, Lewis metterebbe la freccia e tornerebbe leader del Mondiale con sei punti di vantaggio. Sfida completamente riaperta, certo, ma Verstappen limiterebbe i danni, mantenendo intatte le proprie chances.

Per comodità non consideriamo il punto-bonus del giro veloce in gara (che invece farà comodo - eccome! - sia all'uno che all'altro) ed in fondo nemmeno il ruolo dei rispettivi "secondi" Bottas e Perez. Ci limitiamo... al caso-limite, quello appunto che meglio esemplifica il vantaggio attuale di Verstappen al di là del punteggio e della considerazione che un GP in linea con quelli recenti porterebbe Max fuori dall'immediata portata di Hamilton anche nel caso di un successo di quest'ultimo in Qatar.

Quanto alla probabilità di una qualsivoglia influenza diretta del "resto del mondo" nel duello che oppone le "punte" di Red Bull e Mercedes, non possiamo che rimarcare l'assoluta rarità dell'evento in questa stagione. Senza però escluderla. Nel 2019 i gradini più bassi del podio sul quale troneggiava Verstappen vennero occupati da Pierre Gasly (Toro Rosso) e da Carlos Sainz, allora fasciato nella tuta arancione degli attuali rivali della McLaren. E che nel 2017 - a separare nell'albo d'oro "paulista" le due vittorie di Hamilton - era stato Sebastian Vettel, "firmando" l'undicesimo successo della Ferrari nel GP del Brasile: uno solo in meno... della McLaren, per dire di una match Italia-Inghilterra che fin qui quest'anno - nello sport ai massimi livelli - è stata tutta a favore dei "nostri"!

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