FORMULA 1

Triplice intesa tra il Re Nero e la Stella a Tre Punte? La "chiave" è... il diritto di veto

Questione di giorni, forse addirittura di ore, per l'accordo tra il sette volte iridato e la Casa di Stoccarda: ingaggio, durata e... diritto di veto. Tutti i nodi al "pettine" Mercedes.

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Più che una questione di durata del nuovo contratto (fondamentale) e di ammontare dell'ingaggio (altrettanto), l'esito dato ormai per imminente - e positivo - della trattativa tra la "triade" Daimler-Ineos-Wolff (in una parola - anzi, due - AMG Mercedes) e Lewis Hamilton ruota intorno al rapporto di forza tra le parti: un delicato equilibrio tra forze "uguali e contrarie", che hanno fatto la storia stessa della Formula Uno degli anni Dieci del XXIesimo secolo. E poi... ancora oltre?

Eddie Jordan ha recentemente tuonato che -per come la vede lui - la Mercedes dovrebbe mostrare ad Hamilton la porta.

Il suo ex-pilota Damon Graham Devereux Hill (che con la Jordan ha corse le sue ultime due stagioni nel Mondiale- 1998 e 1999) ha ultimamente dichiarato che un contratto biennale tra Hamilton e la Mercedes rappresenta la giusta "pax contrattuale" tra il sette volte iridato e la Casa di Stoccarda e che lui trova giusto che gli avvocati di inseriscano nella bozza del contrato una clausola che attribuisca a Lewis il diritto di veto sulla scelta del suo compagno di squadra... post-Bottas. "Io farei lo stesso, anzi, farei proprio a meno di un compagno di squadra!", la chiosa de campione del mondo 1996.

Da parte sua l'ex pilota di F.1 Jan Lammers (CEO del rientrante - dopo 36 annni - GP d'Olanda) sottolinea quanto gli alti e bassi della trattativa siano in parte dovuti (per dirla con un termine in voga in questi giorni) alla mancanza di "una figura di altissimo profilo", in grado di spendersi per far combaciare le rispettive richieste o quantomeno riuscire ad "incastrarle" con successo le une nelle altre. Una figura alla Niki Lauda, non necessariamente "super partes" (Niki, da presidente onorario non esecutivo della Mercedes, non lo era) ma in grado appunto di elevarsi sopra le parti. Niki che tra l'altro aveva avuto un ruolo tutt'altro che secondario nell'approdo di Hamilton nel team delle Frecce d'Argento nel 2013.

Ma andiamo con ordine.

Le fonti più accreditate danno per imminente l'accordo tra il sette volte iridato e la Casa che (nello stesso arco temporale, con il contributo piuttosto "glam" del campione del mondo 2016 Rosberg e quello più "operaio" di Bottas) ne ha ricalcato l'incedere vincente per quanto riguarda il Mondiale Costruttori. Al di là delle pretese economiche del Re Nero e della relativa controfferta "stellata", sembra ormai assodato che la conclusione positiva di una trattativa iniziata lo scorso autunno (e che dal 1. gennaio vede Lewis nella particolarissima condizione di "free agent") sia avvenuta. come era logico aspettarsi. in un incontro a metà strada tra le parti: un accordo biennale in grado di accontentare il campione di Stevenage che, in questo modo, avrebbe la possibilità di giocarsi un paio di match points in chiave ottavo titolo iridato e così piantare la propria bandiera in cima alla storia delle corse automobilistiche. Uno, oppure addirittura due passi "oltre" Schumacher, togliendosi pure lo sfizio di assaggiare le "rivoluzionarie" monoposto 2022, per poi diventare ambasciatore (mondiale, of course) della Stella a Tre Punte.

La partita vera però, come riportato sopra, riguarda la possibilità per Hamilton di esercitare - da contratto - il veto sulla scelta da parte di Mercedes del suo compagno di squadra e così inseguire i suoi prossimi sogni di gloria senza "interferenze intestine". Del tenore di quelle che, solo per limitarci agli anni recenti, hanno reso amara la conclusione dell'avventura ferrarista di Sebastian Vettel, quando Charles Leclerc ha preso possesso del box a fianco (2019) e del "periodo blu" di Daniel Ricciardo quando, nel 2016, Max Verstappen ha festeggiato con la dua prima vittoria - nel GP di Spagna - la promozione da Toro Rosso a Red Bull.

Ecco, appunto, Verstappen.

Forte del suo diritto di veto, Hamilton potrebbe "stoppare" l'approdo in Mercedes dell'olandese nel caso in cui, dopo l'ultima stagione con la Red Bull "powered by" Honda (ed al netto della possibilità per il team austriaco di gestire in proprio la power unit giapponese oltre il 2021) , l'olandese dovesse riuscire a liberarsi dal suo attuale accordo - esteso a tutto il 2022 - e vestire appunto la casacca Mercedes. E così, ipoteticamente, suggestivamente dare vita ad una supercoppia che in Formula Uno - e con questa "cifra" - non si vede dai tempi di Senna e Prost. Ipotesi che, al solo balenarla, accende di ulteriore furore agonistico Max (il quale di extramotivazioni non ha bisogno nemmeno quando si tratta di "limitarsi" ad annientare l'Albon di turno) e che forse esercita un certo fascino sullo stesso Hamilton. Il quale però,  avendo da sempre Senna per "faro" e guida diciamo così spirituale, è ben consapevole delle insidie "biologiche" insite nella sfida, visto che "Magic" ed il "Professore" erano divisi all'anagrafe da cinque soli anni, mentre ce ne sono dodici (quasi tredici, in realtà), tra i suoi trentasei (più un mese) ed i ventitré compiuti da Verstappen quattro mesi e "spiccioli" fa...!

Insomma, quella che viene già chiamata la "clausola Verstappen" potrebbe davvero rappresentare la chiave di tutto. Anche se, difficilmente, a cosa fatte, potremo avere certezza della sua reale presenza nel contratto.

Senza dimenticare, lasciando per ora Verstappen... dove si trova, la "mina vagante" Russell: una straordinaria alternativa (praticamente una scommessa già vinta) per la Mercedes, un incubo già in parte diventato realtà per il Re Nero (e per il povero Bottas...) due mesi fa di questi giorni a Sakhir! Del suo... attuale (e comunque recente) compagno di squadra finlandese, Lewis potrebbe quindi continuare ad essere al tempo stesso il miglior alleato ed il peggior nemico, o meglio un irraggiungibile punto d'arrivo. In fondo, continua a convenire anche alla Mercedes che, nel breve termine, difficilmente appunto vincerebbe il titolo piloti con Bottas e forse (nel breve termine, lo rimarchiamo) nemmeno con il "principino" Russell e finirebbe così per "dare in pasto" il Mondiale al solito... Verstappen.

Già, Verstappen, ancora lui. Fa bene Hamilton ad "annusarlo" ed a "temerlo".

Proprio come Senna con Prost  e viceversa: rivali su Ferrari e McLaren e... rivali anche prima, separati in casa alla McLaren. E come nessuno dopo di loro. Anche se quella sfida, e di quel tenore, difficilmente sarà reincarnata da Max e Lewis.

Sarà anche per questo, rassegnato a questo, che Toto Wolff (lungi dall'essere la figura superpartes alla... Niki Lauda) ha recentemente offerto il proprio endorsement alla richiesta (che Ferrari e Renault contrastano)  Red Bull di un congelamento dello sviluppo della power unit, che il team austriaco ritiene imprescindibile per restare in Formula Uno gestendo la PU Honda ed offrendo comunque a Verstappen la possibilità di sfidare Hamilton. Aspettando... la Ferrari.

 

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