FORMULA 1

 Ross Brawn: "Norris sta soffrendo ma supererà la delusione di Sochi e ne uscirà più forte"

Secondo Ross Brawn il pilota britannico è più che mai lanciato verso un brillante avvenire, nonostante la cocente delusione di Sochi.

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Ha messo a segno la prima pole position della sua carriera ed è arrivato "a tanto così" dalla sua prima vittoria ma alla fine Lando Norris a Sochi è rimasto con il classico pugno di mosche, se così vogliamo... chiamare la manciata di punti racimolati con settimo posto: sei, ai quali va aggiunto quello bonus del giro più veloce in gara. Lewis Hamilton profetizza per il giovane talento della McLaren una messe di vittorie, Ross Brawn è sulla stessa linea di pensiero ed inevitabilmente argomenta molto meglio... 

La delusione è stata cocente ma a Sochi Norris ha in qualche modo ristabilito le gerarchie interne alla McLaren, dopo la vittoria a sorpresa del compagno di squadra Daniel Ricciardo nel GP d'Italia. Sul terzo gradino del podio nel Gran Premio d'Austria di inizio estate e poi appunto secondo a Monza a completare la doppietta McLaren, Norris in Russia ha comunque aggiunto sette punti al suo bottino, raggiungendo quota 139, a dodici sole lunghezze da Valtteri Bottas (ma erano addirittura scesi a nove dopo Monza...) . Con il finlandese ormai in "disarmo" e considerando il proprio trend in forte ascesa, il 22enne talento di Bristol - compirà però gli anni il prossimo 13 novembre - ha ottime chances di chiudere sul podio la sua terza stagione nel Mondiale.

Sulla performance russa di Norris e  sul potenziale di Lando si è dilungato il Direttore delle Operazioni Ross Brawn nella sua rubrica dopo-GP (sempre ricca di spunti) sulla pagina web ufficiale della Formula Uno:

"Lando è il mio Pilota del Giorno. La sua compostezza nei dialoghi via radio con il team è stata impressionante (immaginiamo che RB si riferisca alle fasi precedenti il convulso finale, ndr). Ha fatto passi da gigante negli ultimi due anni. Ora starà soffrendo. Ce ne siamo accorti quando è finito fuori pista: una tragedia. Mi è capitato di trovarmi in situazioni simili, alle prese con una grossa decisione strategica. Ho vinto gare con una tattica attendista e... ne ho perse altrettante. Come nel GP di Germania del 2000, vinto da Rubens Barrichello con la Ferrari. Noi volevamo che rientrasse, lui ha insistito per stare fuori e poi ha vinto. Lando supererà questo 'passaggio' e ne uscirà più forte. Si sarà tormentato parecchio, soprattutto perché aveva azzeccato tutto in qualifica. Capisco perché è stato così insistente con il suo team. La squadra avrebbe dovuto insistere di più nel farlo rientrare? Il pilota è sempre come dentro una bolla, non ha un visione generale. In questo caso, io direi che la responsabilità è del team, nella ragione del  60 per cento contro il 40 del pilota. Ma poi è tutto molto complicato, non è facile rinunciare alla testa della gara. Il primo ha tutto da perdere, chi insegue tutto da guadagnare ed anche fermandosi difficilmente perderà la posizione". 

Salomonica (e molto interessata) la conclusione del ragionamento del top manager inglese:

"Quella sensazione opprimente che provano un pilota o una squadra quando capiscono di avere sbagliato mossa e il primo posto è evaporato davanti agli occhi... è orribile. Lando e la McLaren hanno tutta la mia simpatia ma è proprio questo tipo di suspense a rendere la Formula Uno così fantastica".

 

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