La seconda parte del tour americano del Mondiale scatta da una della tappe più ricche di tradizione e insidie
di Stefano Gatti© Getty Images
Si riparte da zero, anzi... da uno. Sì perché un singolo punto separa Lando Norris da Ocar Piastri nella classifica generale all'attacco della settimana che porta al Gran Premio del Brasile, da molti ritenuto il passaggio-chiave nella corsa al titolo, della quale il pilota inglese della McLaren ha ripreso il comando - 357 punti a 356 - stravincendo il Gran Premio del Messico due domenica fa. Non solo: c'è un punto di differenza anche nella sfida - molto meno emozionante, si capisce - tra Ferrari e Mercedes per il... secondo posto tra i Costruttori dopo l'esito del ventesimo appuntamento a Mexico City, con il controsorpasso delle Rosse: 356 punti a 355, curiosamente una differenza - anche qui - di un solo punto rispetto al ben più importante confronto tra Norris e Piastri. Il parallelismo si completa con la presenza - in entrambe le volate - della variabile RB.
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Nel Mondiale piloti infatti Max Verstappen si gioca verosimilmente a San Paolo l'ultima chance di restare agganciato al treno McLaren.Gli attuali trentasei punti di ritardo dalla vetta (321 il totale di Max) impongono però all'olandese di mettersi alle spalle in Brasile entrambi i rivali e in buona sostanza di vincere il Gran Premio. In quello Costruttori è la Red Bull stessa(346 punti) ad inseguire a soli nove punti la Ferrari.
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A livello di precedenti più o meno recenti il Gran Premio del Brasile (più propriamente GP di San Paolo del Brasile dopo la cancellazione covid del 2020) sorride a Verstappen tra i piloti e alla coppia Red Bull-Mercedes tra i Costruttori. Il quattro volte campione del Mondo olandese ha attraversato per primo la linea del traguardo in tre occasioni (nel 2019 e negli ultimi due anni) e può vantare anche un successo-Sprint nel 2023. Mercedes e Red Bull insieme hanno spadroneggiato a San Paolo in tredici delle ultime quindici edizioni della corsa, con una sola vittoria per la Ferrari nell'ormai lontano 2017 ad opera di Sebastian Vettel.
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Tradizione recente quindi sfavorevole alla Rossa (che ha però vinto dieci edizioni della corsa). Tre i successi di Lewis Hamilton (2016, 2018 e 2021) che però in Brasile ha conquistato in modo rocambolesco il suo primo titolo iridato (208), uno solo ma molto significativo per George Russell che sul tracciato paulista ha messo a segno tre anni fa la prima delle due attuali cinque vittorie in Formula Uno, dopo aver fatto le "prove generali" alla vigilia con il podio alto nella Sprint Race che un anno prima (con una diversa denominazione-Sprint Qualifying) era già andata alla Mercedes grazie a Valtteri Bottas. E la McLaren? L'ultima vittoria degli arancioni risale addirittura a dodici anni fa con Jenson Button.
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Nel 2024 in verità Norris e Piastri hanno fatto doppietta nella Sprint brasiliana, dopo aver monopolizzato (in ordine invertito) la prima fila ma il Gran Premio ha raccontato un'altra storia, con Norris solo sesto (dopo essere scattato dalla pole) e Piastri solo ottavo al traguardo di una gara un po' pazza, vinta da Verstappen con una straordinaria rimonta sotto la pioggia dopo aver preso il via dalla nona fila (anche a causa di una penalità) davanti alle due Alpine di Esteban Ocon e Pierre Gasly.
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