I due piloti della Rossa si giocano nel finale di questa stagione i favori della critica e quelli dei tifosi della Scuderia di Maranello.
di Stefano Gatti
Otto punti e mezzo dividono Charles Leclerc e Carlos Sainz nella classifica generale a tre tappe dal termine del Mondiale: un divario verosimilmente più ridotto di quello che la Ferrari e lo stesso Leclerc di sarebbe aspettato a questo punto della stagione. Una sfida nella sfida, quella tra il monegasco ed il madrileno, che sta spingendo la Scuderia in acque sicure nel confronto con la McLaren ma anche uno scenario parecchio... dinamico in vista del 2002 e più ancora del 2023.
Sesto e settimo della generale, Charles e Carlos braccano Lando Norris, del quale Leclerc ha già preso la scia (151 punti a 148) ma che è ampiamente alla portata di Sainz (139,5) mentre è piuttosto sbiadita - per i due ferraristi - la minaccia di Daniel Ricciardo (105), il quale da parte sua deve più che altro guardarsi da Pierre Gasly, con i suoi 92 punti ormai alle soglie dei quartieri alti della classifica.
Tornando però sui due ferraristi, il recente GP del Brasile (al netto del format anomalo per via del terzo esperimento di Sprint Qualifying) ha offerto un esempio piuttosto "rappresentativo" dell'andamento di questa stagione e dei rapporti di forze - come detto in parte sorprendenti - tra il monegasco che si appresta a completare il suo terzo Mondiale con la Rossa e lo spagnolo che invece ha preso il posto di Sebastian Vettel.
Più veloce di Charles nelle due sessioni di prove libere, nella qualifica e nell'ordine d'arrivo del miniGP del sabato, Carlos ha poi sbagliato lo scatto al semaforo nel GP "classico" (al contrario di quanto avvenuto ventiquattro ore prima) e le priorità del ponte di comando ferrarista gli hanno impedito di dare battaglia al compagno di squadra nei settantuno giri di una gara piuttosto "uneventful" per entrambi, disputato in una specie di tempo sospeso tra il vertice della corsa ed il GP del resto del gruppone, McLaren comprese.
Molto spesso (e sorprendentemente) più veloce del compagno di squadra in qualifica, Sainz finisce per subire in gara, come abbiamo appena vista anche a causa di qualche difficoltà di troppo nella comprensione del "launch system" della SF21, che finisce per limitarne le possibilità sulla distanza del GP. La sua è stata in ogni caso fin qui una stagione d'esordio molto buona, sporcata" solo da qualche errore di troppo (in prova) la corsa estate e non esente da problemi la pit stop che Carlos non ha mancato di evidenziare. Segno di un carattere e di una determinazione che a volte sembrano fare un po' difetto al Leclerc edizione 2021. Il monegasco (una sola apparizione sul podio contro le tre di Sainz) ha tutti i numeri ed il talento per essere considerato un predestinato. È arrivato a Maranello due anni fa, alla sua seconda stagione nel Mondiale, ha vinto due GP e fatto incetta di pole positions. Exploits ancora sconosciuti a Sainz (di tre anni meno... giovane di Charles), alla sua settima stagione nel Mondiale. I numeri (quelli del talento puro e quelli della classifica attuale) sono a favore del monegasco, gli scenari futuri appaiono invece incerti ma soprattutto appassionanti: in grado di provocare batticuore nei tifosi e nella cabina di regia di Maranello, con sfumature molto diverse.
Per quanto riguarda questa stagione, uno dei principali punti di svolta è stato il GP di Monaco, quando Sainz ha sfiorato la vittoria: secondo alle spalle di Verstappen al termine di una gara alla quale Leclerc (autore della pole) non era nemmeno riuscito a prendere parte, clamorosamenrìte appiedato nei giri di schieramento dalla sua SF21.
Quando la Ferrari tornerà ad essere competitiva per la vittoria nei GP e per la caccia al titolo nel medio termine, l'attuale "tregua armata" tra Leclerc e Sainz sarà fortemente e prevedibilmente "a rischio". Ad un livello più alto e con una posta in palio ben più alta del gradino... basso del podio Costruttori, il confronto interno alimenterebbe la sfida e motiverebbe i "nostri" proprio come avviene ora. Una scelta radicalmente diversa da quella della Red Bull da sempre "monopunta" ed invece simile a quella alla quale la Mercedes ha scelto di votarsi (quantomeno all'insegna della discontinuità rispetto all'ultimo lustro) mettendo George Russell a fianco di Lewis Hamilton. Dal nostro punto di vista è questo (il fattore umano e la sua incidenza) a rendere intrigante il Mondiale che verrà, molto prima che il nuovo regolamento tecnico: che è uguale per tutti.