Il Mondiale va in vacanza con un Gran Premio all'insegna delle contraddizioni
di Stefano Gatti© Getty Images
LANDO NORRIS: VOTO 8
Lo scatto al semaforo era da cinque, poi Lando si è riscattato mettendo in pista (in collaborazione con il suo strategist) una performance largamente inattesa dopo la brutta partenza e praticamente esente da errori, con un finale solidissimo, tale da indurre alla resa (ma solo nel giro finale) il suo arrembante compagno di squadra. Beh, una bella risposta a chi accusa Lando di non avere... gli attributi sotto pressione. Ora però bisogna continuare così e forse Norris (tre vittorie negli ultimi quattro GP) preferirebbe continuare di slancio e rimandare le vacanze a fine stagione.
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CHARLES LECLERC: VOTO 7
Per più di metà gara ha pensato di completare l'opera iniziata con una pole position propiziata dalle condizioni ambientali ma più che meritata. Le circostanze domenicali hanno privato il monegasco (e la Ferrrari) di una vittoria che sarebbe stata ugualmente meritata. Da un certo punto in avanti, come ha detto lo stesso Leclerc, ha dovuto limitarsi a fare da passeggero "attivo" della sua SF-25. C'è ben poco da aggiungere, nello scoramento generale ferrarista. Mezzo punto in meno (in pagella) per la chiusura su Russell in piena bagarre. Buon per lui Alonso che lo seguiva in classifica era più o meno... in centro a Budapest
LEWIS HAMILTON: VOTO 4
Verrebbe da dire "ingiudicabile", perché un fine settimana come quello ungherese probabilmente sir Lewis non lo aveva mai vissuto prima. Difficile (per lui, per la Ferrari, per i tifosi) accettare una sesta fila nel giorno in cui il compagno di squadra "stacca" la pole position. Partendo da lì in mezzo, era praticamente impossibile anche per uno come lui riportarsi nel vivo della sfida. Di più: la latitanza dalle prime file della griglia ha di fatto lasciato Leclerc in minoranza nella sfida alle McLaren: un vulnus non da poco.
OSCAR PIASTRI: VOTO 6,5
Non riesce a bruciare Leclerc nella drag race verso la prima staccata dopo il via, fallisce anche l'assalto finale al compagno di squadra. Nel mezzo, sessantotto giri di difficile interpretazione e un'occasione mancata (visto lo start di Norris) di dare un nuovo strappo nel Mondiale.
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GEORGE RUSSELL: VOTO 7,5
La sua performance in qualifica (seconda a fila a fianco di Norris) era passata quasi inosservata ma in gara il "lord" della Mercedes ha dato i suoi frutti più succosi. Condotta solida e priva di errori, all'insegna della grande lucidità e di una "visione" che meriterebbe una macchina (ancora) più al top. Intanto ha "messo al suo posto" Antonelli, ha blindato il suo sedile nel team guidato da Toto Wolff dalla "minaccia fantasma" (ma non troppo) di Verstappen e si prepara ad ingaggiare quest'ultimo per il terzo gradino del podio del Mondiale Piloti.
MAX VERSTAPPEN: VOTO 5
Fino a poche settimane fa, era proprio nei momenti più delicati che il quattro volte campione del mondo riusciva a fare la differenza. A Budapest però Max non l'ha proprio vista: un intero GP nella parte bassa della top ten e un nono posto finale che lascia perplessi. Praticamente ignorata dalle telecamere quando veleggiava indisturbata al comando dei GP, a Budapest la Red Bull numero uno è stata spesso e volentieri inquadrata quando l'olandese sgomitava con Bortoleto, Stroll e... il suo "secondo" di inizio stagione Lawson. Chicca finale: noblesse oblige, Norris e Piastri hanno evitato a Max l'onta del doppiaggio.
ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 6
Torna a punti dopo tre passaggi a vuoto ma lo fa con il minimo sindacale del decimo posto. A Budapest ha badato al sodo, non ha brillato più di tanto ma contava fare risultato, anche se il "nostro" ha finito per essere il primo dei piloti doppiati dai leaders. Dopo la più che opportuna pausa agostana però dovrà necessariamente (re)innestare una marcia in più. Lo impone la macchina che guida perché - a ben vedere - gli attuali rapporti di forze tra i piloti delle Frecce d'Argento assomigliano da vicino a quelli di casa Ferrari...
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FERNANDO ALONSO: VOTO 7
Aveva iniziato il weekend ungherese in preda al mal di schiena, anzi lo aveva iniziato in ritardo, dopo saltato il primo turno di prove libere. Poi una qualifica con i fiocchi e - inaspettatamente, visto il problema iniziale - una gara senza il minimo cedimento fisico... di cui abbiamo notizia. VOTO 7 anche a FELIPE DRUGOVICH che gli ha restituito una AMR25 pienamente efficiente, rodata e soprattutto intatta dopo il turno di prove d'apertura.
GABRIEL BORTOLETO: VOTO 7
Gran Premio dopo Gran Premio, il brasiliano sta mostrando a tutti l'argenteria: tre volte a punti negli ultimi quattro appuntamenti. Roba che... l'ultimo Antonelli (non ce ne voglia AKA) se la sogna. Con la modesta Sauber tiene la scia del suo manager Alonso e sbarra la strada a Verstappen: sei titolo mondiali tutto intorno e non farsene minimamente intimorire. Un futuro campione "in the making".