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FORMULA 1

Natale è la nuova "deadline" per sciogliere il nodo del nuovo accordo tra il Re Nero e la Mercedes

Giorni decisivi per il rinnovo del contratto che lega Lewis Hamilton e la Mercedes. A che punto è la trattativa tra il Re Nero e la Casa tedesca.

di Stefano Gatti
14 Dic 2020 - 16:16

Yuki Tsunoda pronto a saltare sull'Alpha Tauri guidata fino ad Abu Dhabi da Daniil Kvyat, Nico Hulkenberg candidato numero uno alla Red Bull "diversamente veloce" di Alexander Albon, nella quale però può ancora sperare Sergio Perez. Ultimi tasselli del mercato piloti da incastrare nella loro sede? No, al mosaico 2021 manca ancora la tessera-chiave: Lewis Hamilton e la Mercedes puntano all'ottavo "abbraccio" consecutivo ma la stretta di mano (anzi il più attuale pugno contro pugno) ancora manca... 

Prima l'opportunità di mettere a segno, valorizzare come si deve, insomma "vendere" il settimo titolo iridato del Re Nero (il sesto in otto anni per il binomio Hamilton-Mercedes, il settimo dell'era ibrida per la Casa di Stoccarda, grazie all'exploit 2016 di Nico Rosberg). Poi la positività al Covid-19 che ha costretto Lewis a saltare il Gp di Sakhir e ad isolarsi. Per una ragione e per l'altra, la trattativa tra la stella della Formula Uno contemporanea e le Frecce d'Argento è andata e sta ancora andando per le lunghe.

Nell'immediato (e sofferto) post-gara di Abu Dhabi, Hamilton ha dichiarato che il rinnovo è questione di una decina di giorni, un paio di settimane al massimo: Natale, insomma. Banalmente detto, un regalo di Natale: per lui stesso, per la Mercedes, non certo per la concorrenza. 

"Punto ad essere qui l'anno prossimo, voglio essere qui. Credo che noi, come squadra, possiamo ancora fare molto insieme: nello sport e fuori dallo sport".

Settimana decisiva (e forse conclusiva) questa per il raggiungimento di un accordo largamente anticipato, che però conserva un minimo di componente 'suspense': non fosse altro per il suo protrarsi - ad oggi - un mese quasi esatto dalla conquista del settebello iridato ad Istanbul, domenica 15 novembre scorso.

Da parte sua Toto Wolff riprende e completa le riflessioni di Hamilton:

"La trattativa andrà in porto, non ci sono ragioni per le quali non debba andare a buon fine. Ci parleremo presto, dobbiamo solo sederci in intorno ad un tavolo: realmente o... virtualmente. Certo, i tempi si sono allungati. L'idea iniziale era quella di farlo dopo la conquista del titolo ma poi la positività di Lewis ha rimandato tutto di dieci giorni, due settimane".

Ad essere pignoli, il comunicato Mercedes relativo alla positività del campione di Stevenage porta la data di martedì 1. dicembre, all'indomani del successo di Lewis al GP del Bahrain, ben oltre la "messa in sicurezza" del titolo piloti ad Istanbul, mentre quello Costruttori era cosa fatta da un mese esatto, ad Imola ... Ma tant'è.

L'interesse tra le due parti è ovviamente reciproco e su questo si basano le certezze di Toto Wolff, che però deve a sua volta svelare i piani per il proprio futuro immediato. Il nodo riguarda in buona sostanza l'ammontare dell'ingaggio: quaranta milioni di sterline la richiesta del pilota. La storia della Formula Uno insegna che - con le premesse di cui sopra - l'accordo poi si raggiunge. Di sicuro le pretese di Lewis vanno nella direzione opposta alla politica di contenimento dei costi alla quale la Formula Uno sta puntando. Anche qui, comunque, nulla di nuovo: un costoso (costosissimo) gioco delle parti ma fondamentalmente questo, quando sull'altro piatto della bilancia ci sono consolidate garanzie di successo e nessuna minaccia a breve termine.

Rientrando ad Abu Dhabi in condizioni di forma lontane dall'ideale, senza missioni imminenti tranne quella di impedire a George Russell di spargere ulteriori dubbi sul peso specifico del suo titolo numero sette, Lewis ha d'altra parte dimostrato chiaramente le sue intenzioni e - a parole - la curiosità di guidare le monoposto realizzate secondo il regolamento tecnico la cui introduzione è stata rimandato di un anno. a causa della pandemia. Hamilton potrebbe però spingere per un rinnovo limitato al 2021 ed anche su questo nodo la trattativa avere rallentato il proprio iter. Un solo anno, per provare a staccare Michael Schumacher, per conficcare a due mani la bandiera sulla vetta del suo personale "otto...mila" e poi lasciare in eredità ai suoi colleghi un'impresa di portata tale da necessitare un tempo molto lungo prima di essere portata a termine. Lasciare insomma da vincente. Come raramente accade e come sono riusciti a fare Lauda, Prost e... Rosberg (Nico!). Quest'ultimo all'indomani del suo primo ed unico titolo iridato, senza concedere al Re Nero la rivincita! E come invece non sono riusciti a fare prima di imboccare - ancora al volante o in sella - il viale del tramonto Sebastian Vettel, Valentino Rossi (nella MotoGP, appunto), lo stesso Michael Schumacher.

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