FORMULA UNO

Mille e non più mille: dopo Monza e il Mugello si arresterà in Russia la caduta libera delle Rosse?

Il Mondiale di Formula Uno va in doppia cifra con il Gran Premio di Russia che, un anno fa, segnò l'inizio dell'attuale crisi ferrarista.

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Lewis Hamilton "vede" il titolo ed al GP di Russia, decima tappa del Mondiale "pandemico",  sul suo cammino non ci saranno - come dodici mesi fa - le due Ferrari di Leclerc e Vettel, allora autori rispettivamente della pole e del terzo tempo. In dodici mesi tutto è cambiato e non saranno le poche novità che le Rosse monteranno a Sochi a determinare un cambiamento apprezzabile.

"Sulla SF1000 ci saranno piccoli aggiornamenti aerodinamici che sono parte di un percorso che si completerà nelle prossime gare e che punta a correggere, per quanto possibile, le carenze evidenziate in queste gare, anche e soprattutto in ottica 2021. Il progresso atteso da questo primo pacchetto è piccolo ma ci permetterà di verificarne il funzionamento e avere una base certa per gli sviluppi successivi".

Non offrono molte speranze di un weekend particolarmente rosso...in Russia le parole del DS Laurent Mekies. Un anno fa le Rosse venivano da tre successi consecutivi (Spa-Francorchamps e Monza con Leclerc, Singapore con Vettel) ed il monegasco aveva messo a segno la pole position ma tutto iniziò ad andare storto fin dal via con il tedesco che prende la scia della Rossa gemella per infilare la Mercedes di Hamilton ma poi... "finisce" per tirare la staccata a Charles, prendere la testa, provocare la rabbia del compagno di squadra. Fino alla "retrocessione" alle sue spalle a causa di un pit stop ritardato ed all'immediato ritiro con la power unit ko. Insomma, tattica pasticciata e strada spianata all'ennesima doppietta delle Frecce (allora d'Argento) , con Leclerc mogio mogio a completare il podio. Da qui, da Sochi, la Ferrari imboccò una china discendente che appare inarrestabile.

Ed allora, con quale spirito i due piloti affrontano la decima delle diciassette... stazioni di questa "Via Crucis" laica e... ferrarista? Partiamo dal monegasco, che occupa attualmente l'ottava posizione della classifica generale:

"Il circuito si caratterizza per uno dei rettilinei più lunghi del campionato, seguito da un interessante mix di curve e per questo direi che il primo settore è quello più divertente. Ancora una volta sarà importante mettere insieme il giro perfetto in qualifica perché sorpassare a Sochi non è affatto semplice. Ho ricordi molto piacevoli di questo luogo, soprattutto del parco di divertimenti che sorge accanto al circuito. Mi viene in mente la prima volta che sono venuto in Russia per il Gran Premio, nel 2018: con alcuni piloti siamo andati al Luna Park e ci siamo divertiti parecchio sulle montagne russe. È stato un bel modo per liberare la mente prima di focalizzarci sulle attività in pista. Sono felice di sapere che anche qui sulle tribune saranno presenti alcuni fan. Sarà bello vederli, speriamo anche di poter farli divertire un po’”.

Più tecnico ed approfondito il parere di Vettel che dodici mesi fa tra le "vestigia" delle Olimpiadi Invernali del 2014 iniziò in un certo senso il suo "distacco" dalla Ferrari:

“Il tracciato di Sochi è molto bello nel primo settore, soprattutto quando si affronta la curva 3 in piena accelerazione. A partire dal secondo tratto inizia una serie di curve a gomito da media velocità che è importante preparare bene. Dal punto di vista tecnico bisogna quindi riuscire a gestire le frenate e la percorrenza in modo da non penalizzare le gomme. L’ultimo settore è invece meno esaltante, più guidato e con diversi passaggi da bassa velocità. I sorpassi sono piuttosto difficili e per questo sarà importante riuscire a lavorare bene fin dalle prove libere per massimizzare il potenziale della vettura in qualifica”.

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