FORMULA UNO

Marc Priestley: "Per battere Hamilton, Alonso cercava di portare il team dalla sua parte"

La clamorosa rivelazione nel corso di un podcast di PitStop

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Passata alla storia più come la stagione della "spy story" Ferrari-McLaren che come l'anno del primo (e fino ora unico) titolo conquistato da un pilota della Ferrari (Kimi Raikkonen), dopo l'epopea schumacheriana, il Mondiale 2007 non smette di stupire, anche a quindici anni di distanza. Lo fa attraverso le rivelazioni di Marc Priestley, ex meccanico della McLaren ed oggi speaker motivazionale e presentatore televisivo, popolare tra gli appassionati per diverse trasmissioni e tema automobilistico, come "Wheelers Dealers" (in Italia "Affari a quattro ruote").

 

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Dipendente della McLaren dal 2000 al 2009, il 44enne Priestley scalò rapidamente le gerarchie, passando in pochi anni da meccanico del test team a responsabile di macchina ai tempi di Mika Hakkinen, David Coulthard, Kimi Raikkonen e - appunto - Alonso ed Hamilon. Insomma, un tipo sveglio e brillante, Marc "F1 Elvis" Priestley. Le sue rivelazioni a PitStop lasciano un po' perplessi ma più che altro... lasciano il tempo che trovano, decisamente ai margini di una stagione - il famigerato 2007 di cui sopra - nel quale il livello della sfida era ben altro (tra l'affermato Alonso e l'esordiente Hamilton, tra la McLaren e la Ferrari) ed i colpi proibiti si sprecavano

"Una delle tattiche di Fernando nel Mondiale del 2007 consisteva nel cercare di portare l'intero team dalla sua parte, lottando per prenderne il controllo. Ad un certo punto, alla mia presenza, il suo manager o il suo preparatore iniziarono a passare piccole buste marroni piene di banconote a chiunque... non si occupasse della macchina di Hamilton. Mi ricordo di averne aperta una e di avervi contato più o meno 1500 euro. Era un cosa così losca... Insomma, provate ad immaginare: ricevi una busta anonima, rispondi "grazie mille, ma cos'è?", chi te l'ha consegnata si gira e se ne va e tu rimani lì in mezzo al garage con in mano una busta piena di soldi! All'improvviso la notizia si sparge e scopriamo che i meccanici di Hamilton sono gli unici a non aver ricevuto nulla. Iniziamo a farci un'idea: Fernando vuole il nostro appoggio, sta cercando di spingerci dalla sua parte nella durissima battaglia che lo contrappone a Lewis. Per certi versi una strategia molto furba ma, alla fine, i vertici del team hanno scoperto cos'era avvenuto e ci è stato intimato di devolvere tutto in beneficenza... ed è stato giusto così. Una vicenda che spiega molto bene due atteggiamenti mentali tra loro molto diversi".

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