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Riscatto delle Frecce Nere nel secondo turno di prove libere della nona prova iridata al Red Bull Ring di Spielberg.
di Stefano Gatti© Getty Images
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Uno-due Mercedes nelle FP2 del secondo GP consecutivo in casa del nemico. Lewis Hamilton stacca il miglior tempo in1.04.523 prima che una leggera pioggia costringa tutti a dedicarsi anzitempo alla simulazione del passo gara. Valtteri Bottas è secondo a 189 millesimi dal compagno di squadra, mentre il leader del Mondiale Max Verstappen deve "accontentarsi" del terzo tempo (+0.217). Aston Martin quarta e quinta con Lance Stroll e Sebastian Vettel. Ferrari ritarda il time attack e "paga" l'arrivo della pioggia: Carlos Sainz non va oltre il 13esimo tempo (+1.097), Charles Leclerc 16esimo (+1.185).
Polveri bagnate per le Rosse nel turno che chiude la primi giornata del weekend del GP d'Austria. Al momento di calzare gli pneumatici soft e mostrare i muscoli, Sainz e Leclerc si sono ritrovati a guidare sull'asfalto velato dalla pioggia: condizione che ha permesso ai due piloti della Scuderia di abbandonare il fondo della classifica (occupato fino a quel momento) senza però poter ripetere l'ottima performance delle FP1, registrata sia in versione qualifica che sul passo gara. Nemmeno il leader del Mondiale Verstappen riesce a replicare il miglior tempo della mattinata e deve rassegnarsi alla terza casella di una classifica dei tempi dominata dalle Mercedes: ordinaria amministrazione fino a qualche settimana (ed a qualche GP) fa ma non più così scontata in tempi recentissimi.
Hamilton respira quindi ma - miglior performance a parte - è consapevole del fatti che la Red Bull non abbia messo sul tavole le proprie carte (soprattutto a livello di power unit) e che per farlo attenda il terzo turno di prove libere del sabato mattina: in chiave caccia alla pole position, naturalmente. Il Re Nero deve poi ancora affinare la messa a punto della sua W12: un paio di svarioni fuori dai track limits per il sette volte campione del mondo. Errori nei quali - asfalto viscido a parte - sono incappati altri protagonisti del Mondiale, tra i quali il ferrarista Leclerc ed il britannico Norris. Non ripete le escursioni fuoripista delle FP1 invece Lance Stroll che "stampa" un ottimo quarto tempo a 616 millesimi dalla vetta, "trainando" nei quartieri alti della classifica anche la AMR01 gemella di Sebastian Vettel, autore del quinto tempo a 745 millesimi da Verstappen.
"Orfana" delle Rosse, la top ten allinea dietro alle Aston Martin le due Alpha Tauri con Yuki Tsunoda ancora davanti a Pierre Gasly: il giapponese ed il francese sono sesto e settimo. Fernando Alonso inaugura con un buon ottavo tempo (+0.870) il suo weekend, partito dalla FP2 dopo aver ceduto in mattinata il volante della sua Alpine al debuttante (in prove libere) cinese Guany Zhou. Il già citato Norris porta al nono posto la McLaren (15esima con Daniel Ricciardo,ancora una volta anonimo) mentre Antonio Giovinazzi è decimo con l'Alfa Romeo. Da parte sua, Raikkonen è 14esimo ma con una sessione di vantaggio rispetto al "nostro", avendo Antonio lasciato spazio in FP1 a Callum Ilott.
Undicesimo a quasi otto decimi da Verstappen, un discorso a parte lo "merita" (si fa per dire) Sergio Perez, ancora una volta lontano appunto dallo scomodissimo compagno di garage. Per il messicano si preannuncia l'ennesimo weekend nell'ombra. I fasti (fortunosi) di Baku sembrano già molto lontani ed in effetti è già passato un mese: un tempo eterno per una Formula Uno che - più che mai - non aspetta nessuno e dimentica molto presto. È il suo stesso DNA e non potrebbe essere altrimenti.