FORMULA 1

Le Rosse nella... terra di nessuno: Leclerc, Sainz e un dubbio irrisolto

Nonostante l'ennesimo weekend lontano dai riflettori, a Losail la Scuderia di Maranello ha messo sotto chiave il terzo posto tra i Costruttori. 

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Trentanove punti e mezzo di vantaggio sulla McLaren a due prove dal termine: quella per il terzo posto tra i Costruttori non è più - per la Ferrari - una sfida da vincere ma "semplicemente" da gestire. Obiettivo minimo centrato insomma ed al tempo stesso un bel passo avanti rispetto al mediocre 2020. Nonostante questo, la stagione che si chiude tra Jeddah e Abu Dhabi consegna al lungo inverno ferrarista un dubbio che per la sua stessa natura non potrà essere facilmente risolto prima dell'inizio del Mondiale 2022.

Per assicurarsi un vantaggio consistente sugli storici rivali della McLaren, che avevano pesantemente rilanciato la sfida proprio sull'asfalto amico di Monza (ma solo per tradizione) con la doppietta formata da Daniel Ricciardo e Lando Norris, dal GP di Russia in avanti Mattia Binotto ha sostanzialmente congelato il confronto interno tra Leclerc e Sainz - probabilmente più ravvicinato del previsto - sacrificandolo alla necessità di mettere costantemente il muso di entrambe le SF21 davanti a quello di entrambe le velocissime MCL35M spinte dalla power unit Mercedes. Priorità obbligata, quella del Team Principal delle Rosse, soprattutto pensando alla delicatezza della fase storica ed alla necessità di eliminate definitivamente le "scorie" di un 2020 amaro. Priorità però pagata con una ridotta (per non dire annullata) competizione interna tra Charles e Carlos, con ostilità circoscritte alla posizione in griglia al termine delle qualifiche oppure al.. più tardi alla prima staccata dopo lo spegnimento del semaforo rosso.

Intendiamoci bene: tutto giusto e tutto corretto, visto il risultato che possiamo ormai considerato acquisito. Di fatto però - dentro una stagione da considerare come "ponte" tra un presente da terza forza e le speranze di tornare a lottare per vittorie e - più in là - titoli, il patto di non belligeranza tra il monegasco ed il madrileno ha in parte impedito di apprezzarne fino in fondo il valore come formazione e di mettere alla frusta le ambizioni e le possibilità di entrambi. Più ancora, come detto sopra, il dubbio sui veri rapporti e(e non solo quelli di forza) tra Leclerc e Sainz non sarà risolto - ad andare bene - prima della parte iniziale della prossima stagione. Perché da questo punto di vista presentazioni, eventi mediatici e poi test invernali non andranno mai oltre convenevoli e dichiarazioni di prammatica. A meno che, in Arabia Saudita ed Abu Dhabi, il "cancello del recinto non venga lasciato per una volta (anzi due) aperto e i due "cavallini" lasciati liberi di prendersi davvero e finalmente le misure: un doppio test che potrebbe restituire indicazioni sorprendenti o anche solo illuminanti, sulle quali lavorare a Maranello in vista del prossimo Mondiale. Importante poi anche per provare a mettere entrambi i piloti delle Rosse davanti a Lando Norris che difende ormai un solo punto di vantaggio su Leclerc (153 a 152) e sette e mezzo su Sainz per la corsa all'ennesimo... premio di consolazione: il quinto posto nella classifica piloti.

 

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