FORMULA 1

"I piloti sono la copertina dello sport: hanno una grande responsabilità": Domenicali "avverte" star e giovani promesse

Giro d'orizzonte del neopresidente e amministratore delegato della Formula Uno ad una cinquantina di giorni dal via del Mondiale.

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Nominato alla fine della scorsa estate presidente e amministratore delegato della Formula Uno al posto di Chase Carey, dall'inizio dell'anno Stefano Domenicali ha preso le redini di un presente ancora complicato per la massima espressione delle corse automobilistiche, per di più da gestire nell'ottica del rilancio e di un futuro ricco di sfide. L'uomo giusto al posto giusto? è quello che tutti ci auguriamo. Intanto il 55enne top manager ha iniziato a delineare il suo piano. 

Da Imola a Monza, dalle sue origini al teatro di successi che hanno fatto storia ai tempi dell'epopea di Michael Schumacher, quando Stefano Domenicali ricopriva il ruolo di Direttore Sportivo Ferrari, per poi diventarne Team Principal fino al 2014 e fare, alla fine di settembre 20202 appunto, il grade salto al vertice della Formula Uno, dopo un'esperienza importante - e di successo - al vertice di Lamborghini. Ad un mese  e mezzo del via del Mondiale, Stefano ha fatto un primo giro d'orizzonte sulla specialità che ha ricevuto l'incarico di portare nel suo futuro, al di là delle "secche" attuali. Si entra subito nel vivo di una stagione che prende il via il prossimo 28 marzo e che - se il Portogallo non riuscirà ad occupare lo slot del 2 maggio (causa pandemia, ovviamente) potrebbe rimanere in Bahrain anche per il secondo appuntamento (con Imola spostata dal 18 al 25 aprile)  e probabilmente in questo caso - come già accaduto per la doubleheader di Sakhir nel finale della scorsa stagione - correre il GP-bis sulla Outer Track. Indipendentemente dal layout scelto, se l'ipotesi diventasse realtà, il Bahrain  avrebbe ospitato quattro degli ultimi cinque Gran Premi, nell'arco di cinque mesi... Domenicali guarda però già oltre, alle sfide future, con orientamenti già precisi sul format stesso dei GP ed un'attenzione particolare al ruolo dei piloti, ben oltre il loro talento per lo sport. Per questo ha scritto loro una lettera, invitandoli ad un incontro in Bahrain, si spera "in presenza".

"Non possiamo perdere l'occasione di spiegare loro che sono molto più che piloti: hanno una grande responsabilità, perché sono la copertina di questo sport. Devono capire che i loro comportamenti, le loro parole ed un approccio esemplare sono gli aspetti che tutti noi dobbiamo condividere, Dobbiamo lavorare insieme per usare i nostri mezzi ed il loro ruolo di modelli di comportamento per temi che sono importanti per la società".

Il riferimento immediato è naturalmente alle "intemperanze" recenti del russo Nikita Mazepin (compagno di squadra di Mick Schumacher nel team Haas) ma il ragionamento si estende al focus che la Formula Uno deve dare ai piloti più giovani.

"Dobbiamo dare attenzione agli esordienti che oggi, con le limitazioni ai test, sono penalizzati. Dobbiamo creare nuove occasioni per loro, al di là della possibilità di scendere in pista nelle prove libere. C'è già un buon numero di giovani in Formula Uno, ma altri ne arriveranno".

Domenicali stabilisce poi la rotta per quanto riguarda il format dei Gran Premi, con qualche correzione decisa sulle proposte lanciate dalla precedente gestione.

"L'inversione della griglia è un discorso chiuso, questo ve lo posso assicurare. È importante farsi venire nuove idee che possano rendere la corse più attrattive ed interessanti, ma non dobbiamo perdere l'approccio tradizionale. Credo che siamo rimasti scottati in passato, quando ad esempio abbiamo più volte cambiato il format delle qualifiche. Ora è stabile ma dobbiamo evitare di ripetere questi errori ne futuro. Stiamo anche pensando alla cosiddetta gara-sprint. Pensiamo che la sperimentazione potrebbe partire quest'anno. Ne stiamo parlando con le squadre, nella sede opportuna e credo si tratti di un'ipo

tesi interessante".

 

   

 

  

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