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GRAN PREMIO ABU DHABI F.1

Gioco delle coppie ad Abu Dhabi: Le Frecce Nere battono i Tori Rossi. Ferrari risale con Leclerc

Mercedes davanti a tutti nel secondo turno di prove libere "by night" sul circuito di Yas Marina. Valtteri Bottas precede Lewis Hamilton, la Ferrari ottava con Leclerc.

di Stefano Gatti
11 Dic 2020 - 17:49

Doppietta delle Frecce Nere nelle FP2 di Abu Dhabi. Valtteri Bottas precede il rientrante Lewis Hamilton di 203 millesimi mentre la Red Bull è come al solito la prima inseguitrice: Max Verstappen chiude terzo ma a 770 millesimi dal finlandese e sfiora il secondo (+0.987) il ritardo di Alexander Albon. Passi avanti per la Ferrari grazie all'ottavo tempo di Charles Leclerc (ad un secondo e due decimi). Prove interrotte nel finale con la bandiera rossa per l'incendio dell'Alfa Romeo di Kimi Raikkonen, che il finlandese ha abbandonato solo dopo averla portata in zona di sicurezza.

Prove tecniche di pole position per la Mercedes ad Abu Dhabi. Dopo aver concesso spazio a Max Verstappen nel turno d'apertura con luce naturale, le Frecce Nere hanno ripreso possesso del loro "habitat naturale" (il vertice della classifica), quando il sole ha iniziato ad abbassarsi sull'orizzonte ed i riflettori hanno appunto indicato la via del primato a Valtteri Bottas e e Lewis Hamilton, separati alla fine da due decimi e poche briciole (tre, per la precisione). Quasi otto invece i decimi di vantaggio di Bottas nei confronti di Verstappen e praticamente un secondo il ritardo di Alexander Albon. Ennesima pole "prenotata" dal team campione del mondo insomma ma pronostico più aperto alle chances dei "Tori" con le monoposto in assetto gara. Queste appunto, in estrema sintesi, le risultanze di un turno acceso (oltre che dalle luci del tramonto e poi da quelle artificiali) anche dall'incendio dell'Alfa Romeo di Kimi Raikkonen. Il finlandese ha avuto il sangue freddo di portare la sua "numero sette" sul'asfalto di uno dei layout interni di Yas Marina, prima di smontare ed assistere i commissari nell'opera di spegnimento delle fiamme, che hanno però provocato grossi danni al retrotreno della C39. La bandiera rossa (sventolata a diciassette minuti da quella a scacchi) ha poi di nuovo "liberato" le monoposto solo a sei minuti dalla conclusione del turno, senza praticamente più concedere spazio a miglioramenti, anche a causa della pista, resa scivolosa in un paio di curve dall'olio perso sull'asfalto dall'Alfa Romeo.

Un bel passo avanti lo ha fatto Lando Norris che, magari anche per mandare un "messaggio" al suo prossimo compagno di squadra Daniel Ricciardo (autore del nono tempo), punta a chiudere la stagione come l'aveva iniziata ai primi di luglio: sul podio (allora terzo al GP d'Austria alle spalle di Bottas e Leclerc). Quinto ad un secondo e 162 millesimi dal finlandese della Mercedes, Lando surclassa il suo compagno di squadra "uscente" Carlos Sainz Jr. (sedicesimo) davanti a Esteban Ocon che era stato terzo nelle FP1 ed al vincitore del GP di Sakhir Sergio Perez. Il quale, da parte sua, "copia" il settimo posto della mattinata (Lance Stroll con la RP20 gemella chiude invece la top ten) ma lima  di quattro decimi di secondo il ritardo dalla vetta. Il messicano precede la migliore delle Ferrari. Giornata "difficile" per il Cavallino Rampante a causa delle recentissime dimissioni dell'Amministratore Delegato Louis Camilleri, provato dal Covid-19, e del rientro alla base - causa malessere - del Team Principal Mattia Binotto, con il DS Laurent Mekies sul ponte di comando in pista come già avvenuto al GP di Turchia e poi a quello del Bahrain. Charles Leclerc risale la classifica fino all'ottava posizione, con un distacco però già "importante" dalla vetta: un secondo e 232 millesimi. Si aggira invece sui due secondi (+1.922 per la precisione) l'handicap di Sebastian Vettel. Quindicesimo tempo per il tedesco che a Yas Marina vanta addirittura tre  successi (solo Hamilton - cinque - ne ha collezionati di più) ma tutti sulla Red Bull: nel 2009, nel 2010 e poi nel 2013, visto che la Ferrari non ha mai vinto il GP di Abu Dhabi, del quale questa è la dodicesima edizione.

Nella classifica dei tempi fa meglio di Vettel anche Kimi Raikkonen che - prima del rogo della sua monoposto - stacca il quattordicesimo tempo e quindi "batte" il compagno di squadra Antonio Giovinazzi, diciassettesimo. Senza dimenticare che il weekend dell'italiano è partito direttamente dalla FP2, dato che nei novanta minuti del primo turno la sua monoposto era stata affidata a Robert Kubica. Alle spalle dell'italiano, ecco "Wonder Boy" George Russell, tornato al volante della Williams (ed alle acque "torbide" della bassa classifica) dopo il weekend dolceamaro di Sakhir con la Mercedes. Tra il pilota di King's Lynn ed il suo compagno di squadra Nicholas Latifi (ventesimo ed ultimo tempo, un classico) si infila Pietro Fittipaldi con la Haas, team che ad Abu Dhabi raggiunge la sua centesima presenza nel Mondiale e nelle FP1 aveva schierato Mick Schumacher (al suo "esordio" in un weekend di GP) al posto di Kevin Magnussen, poi autore della sedicesima prestazione nel turno che ha chiuso la prima giornata della tappa finale. Passo indietro nella classifica per Alpha Tauri che scala dall'ottavo e dal nono tempo nelle FP1 all'undicesimo ed al tredicesimo del turno serale, con Daniil Kvyat in entrambea le occasioni davanti a Pierre Gasly ed in ottimo stato di forma in questo finale di stagione (ricordiamo il quarto posto di Imola). Verosimilmente però fuori tempo massimo, il 26enne pilota russo, per salvare il suo posto nel team di Faenza, ormai "promesso" al giapponese Yuki Tsunoda ma soprattutto... alla Honda.

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