F1: qualcuno fermi Max Verstappen

L'opinione sul GP del Belgio: occorre farlo per il bene suo e dei colleghi

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Qualcuno lo fermi. Occorre farlo per il suo bene. Occorre farlo per il bene dei suoi colleghi. Trattasi di Max Verstappen. Il suo talento fuori dalla norma è fuori discussione. Il discorso cambia quando si passa all'approccio alle gare. L'impressione è che l'asfalto per lui sia un prolungamento della Play Station, dove tutto è concesso, tanto è come un video gioco. Ma in pista le macchine sono vere e le guidano uomini in carne ed ossa. Un concetto che Max probabilmente non ha ancora ben presente.

Nel suo percorso non è stato aiutato dalla famiglia, con un padre, Jos, che lo ha cresciuto a pane e corse per raggiungere attraverso il figlio traguardi che gli erano stati preclusi, causa numeri da pilota al limite della mediocrità. Poi sarebbe toccato alla squadra fornirgli un indirizzo utile alla crescita, anziché riservargli subito un trattamento da predestinato alla gloria, senza mettere mai in discussione il suo atteggiamento. La lista dei colpevoli si completa con i commissari di gara spesso e volentieri troppo accondiscendenti nel giudicare le sue manovre. In discussione non c'è l'incidente al via, visto che nello specifico Vettel ha più responsabilità di Max. Gli episodi imperdonabili si riferiscono alle manovre di ostruzione su Raikkonen. Materiale buono per un'investigazione. Invece il tutto è passato ancora una volta in cavalleria. In attesa del prossimo atto.

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