Mercedes e Ferrari, infatti, hanno testato le hypersoft solamente nei primi minuti, quando la pista era incredibilmente sporca e scivolosa, e i crono buoni sono arrivati nella seconda metà della sessione, montando le ultra e girando dunque con una mescola di svantaggio. Per avere delle gerarchie più chiare bisognerà aspettare la FP2, anche perché le Rosse hanno lavorato molto sui dettagli aerodinamici, concentrandosi in particolare su alcuni test comparativi del fondo. Seb e Kimi, in ogni caso, hanno accusato quasi mezzo secondo di ritardo dalle Frecce d'Argento a parità di mescola, non certo l'inizio ideale per il fine settimana in cui, a meno di disastri, assisteranno al trionfo di Hamilton, a cui basta un 7° posto per laurearsi campione.
In top 10 anche Hartley con la Toro Rosso e Latifi, che per un turno ha preso il posto di Ocon sulla Force India. Dodicesimo tempo per Antonio Giovinazzi, che ha testato la Sauber-Alfa della quale sarà titolare nel 2019. Pierre Gasly continua a fare da "cavia" per il motore Honda che dall'anno prossimo sarà montato sulle Red Bull: il francese della Toro Rosso ha sostituito motore, mgu-h e turbo: partirà a fondo griglia per la terza volta nelle ultime quattro gare.