FORMULA UNO

Formula Uno e Giochi: da Montreal a Sochi, passando per Barcellona, una storia di "contaminazioni" olimpiche

Lewis Hamilton insegue l'ennesimo successo nel Mondiale nel GP di Russia sul tracciato "olimpico" di Sochi, prossima tappa del Mondiale.

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L'ennesima "medaglia d'oro" se l'è praticamente già messa al collo ma, per fare il passo decisivo verso il settimo titolo iridato, Lewis Hamilton punta molto sul Gp di Russia in programma nel weekend a Sochi, sul tracciato ricavato tra le "vestigia" dei Giochi Olimpici Invernali del 2014. Non un caso unico, nella settantennale storia della Formula Uno ed in quella (ormai molto più che centenaria) delle Olimpiadi.

A Sochi la Formula Uno respira davvero un'atmosfera "olimpica" e lo fa fin dal 2014 quando il Mondiale esordì sul tracciato realizzato negli ampi spazi (parcheggi, essenzialmente) che circondavano il villaggio, la Medals Plaza ed alcuni degli impianti che avevano ospitato le competizioni di hockey, pattinaggio sul ghiaccio nonchè le cerimonie di apertura e chiusura dei XXIIesimi Giochi Olimpici del 2014. Era il 12 ottobre del 2014 ed i Giochi si erano chiusi nemmeno otto mesi prima. Ad inaugurare il circuito con la vittoria fu, manco a dirlo, Lewis Hamilton che delle sei edizioni "moderne" del GP (corso anche nel 1913 e nel 1914 a San Pietroburgo) ne ha vinte quattro, lasciandone solo un paio (2016 e 2017) rispettivamente a Nico Rosberg e Valtteri Bottas. Un breve interregno per il Re Nero ma non per la Mercedes che ha fin qui fatto en-plein (le due edizioni "preistoriche" e pre-Mondiale vennero vinte dalla Benz...!). Insomma, lasciate ogni speranza o voi (avversari delle Frecce Nere) che entrate nel Parco Olimpico di Sochi. Qualche chance di rivaleggiare con il suo capitano la conserva Bottas che per il tracciato di Sochi ha sempre mostrato una certa predilezione, tanto da mettervi appunto a segno la vittoria tre anni fa.

Quella russa non è comunque la sola "location" da Gran Premio in qualche modo collegata alla storia delle Olimpiadi, anche se lo è (abbastanza logicamente) per quanto riguarda quelle invernali. Il GP del Canada a esempio si svolge ( a partire dal 1978) in un sito legato ai Giochi di Montreal 1976. Tutto l'ultimo - velocissimo - settore del Circuit Gilles Villeneuve (dal tornantino al quasi altrettanto lento rampino della prima e della seconda curva) fiancheggia il bacino nel quale si svolsero le prove di canottaggio. L'Isola artificiale di Notre Dame in mezzo al fiume San Lorenzo (sulla quale sorge il circuito) venne realizzata a metà anni Sessanta utilizzando (un'opera mastodontica) il materiale di scavo (circa 15 milioni di tonnellata di roccia) del cantiere della metropolitana cittadina, per poi ospitarvi i padiglioni di Expo 67 che celebrava il primo centenario dell'indipendenza canadese. Per restare nelle Americhe, ma spostandoci più a sud, il Gran Premio del Messico invece si corre all'Autodromo Hermanos Rodriguez, un tempo noto come Magdalena Mixhuca. Si tratta della stessa area della megalopoli centroamericana nella quale si trova la "Ciudad Deportiva", realizzata in occasione dei Giochi della XIXesima Olimpiade.

Di nuovo in Europa, la storia parallela tra motorismo e olimpismo ha fatto tappa anche in Spagna, in questo caso però a parti invertite. Il GP di Spagna è andato in scena a Barcellona per quattro edizioni (negli anni dispari tra il 1969 ed il 1975) sullo spettacolare circuito che sfruttava i viali del parco cittadino del Montjuich, la collina che si innalza tra la città ed il suo porto, sulle cui rampe le prime competizioni motoristiche risalgono addirittura all'inizio degli anni Trenta. L'incidente di Rolf Stommelen nel GP del 1975 (costato la vita a quattro persone) mise fine alla storia del Mondiale su quel tracciato. Il polmone verde del capoluogo della Catalogna ha però continuato ad ospitare competizioni automobilistiche e soprattutto motociclistiche fino a metà degli anni Ottanta. Ed è stato dopo anni di completo abbandono che il Parco del Montjuich è stato completamente riqualificato in occasione dei Giochi di Barcellona '92. Senza dimenticare che, in quella edizione dei Giochi le prove a cronometro del ciclismo toccarono anche il Circuit de Catalunya a Montmelò.

In tempi relativamente più recenti (e al di fuori dalla F.1)  anche la lontana Australia ha registrato una "contaminazione" tra Olimpiadi e Motorsport, visto che (tra il 2009 ed il 2016) il popolarissimo campionato delle V8 Supercars ha fatto tappa a Sydney, sul circuito cittadino (Ambush Street Circuit) realizzato nel Parco Olimpico dell'XXVIIesima edizione dei Giochi estivi del 2000. Fino a quando la ristrutturazione dello Stadio Olimpico ha comportato la cancellazione di alcuni tratti del circuito, di fatto decretandone la fine.

 

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