FORMULA 1

Formula 1, Leclerc: "Schumi il mio idolo, la Ferrari è sempre un'emozione"

Il monegasco ha risposto alle domande dei tifosi: "La vittoria di Monza? Una pressione pazzesca, ho scelto il 16 perché..."

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Charles Leclerc sta trascorrendo il periodo di isolamento a casa sua, nel Principato di Monaco, e in attesa di poter tornare a bordo della Ferrari ha risposto alle domande dei tifosi via Twitter: "Il mio idolo in rosso è sicuramente Schumacher, lo guardavo sempre da bambino ed era impressionante, anche se mi piacerebbe molto gareggiare con Senna - ha ammesso - Ora sono in Ferrari da più di un anno, ma faccio ancora fatica a credere di esserci davvero. Ogni volta che indosso la tuta rossa è sempre un'emozione. La vittoria di Monza? Ero teso, c'era una pressione pazzesca...Avevo Lewis e Valtteri dietro di me, ma io e la Ferrari avevamo tutta l'Italia a spingerci".

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Domenica Charles sarà tra i protagonisti del GP d'Australia virtuale, insieme al fratello Arthur (della Ferrari Driver Academy) e ad altri colleghi piloti, tra cui Russell, Albon, Giovinazzi, Norris e Latifi. Al momento quelle al simulatore sono le uniche gare concesse, ma il monegasco cerca di tenersi ugualmente in forma: "Qui ho ogni tipo di attrezzatura in casa: una bicicletta, alcuni pesi...Qui a Monte Carlo abbiamo l’autorizzazione a svolgere attività fisica per un’ora al giorno all’aperto, ci si adatta, anche se non è il massimo".

Leclerc ha parlato anche dei suoi primi approcci al mondo Ferrari: "La prima volta a Maranello è stata tanto tempo fa, avevo 11-12 anni. Ero con Jules Bianchi. Arrivai in città, ma non potei entrare in Ferrari perché non avevo il pass. Ricordo che guardai l’azienda dall’esterno e rimasi molto impressionato. Sognai che sarei riuscito a entrarci un giorno. Adesso devo ammettere che è un po’ più facile entrare...Il primo giorno in FDA fu nel 2015, arrivai a Maranello con mio papà, con grande timidezza ed emozione. Fu una tappa fondamentale della mia carriera".

Ora è uno dei piloti più celebri al mondo, reduce da un'annata in rosso non semplice, ma comunque ricca di emozioni e soddisfazioni: "Il primo anno in Ferrari mi ha insegnato soprattutto ad avere pazienza, qualcosa che ho faticato a imparare in passato. Ho capito che non si può avere tutto e subito, devi avere un po’ di pazienza e imparare dai migliori, da Sebastian e dal team. Le cose hanno bisogno di tempo per sistemarsi e quindi a volte c’è bisogno di aspettare".

Charles ha anche svelato il segreto dietro la scelta del suo numero di gara: "Ho scelto il 16 perché in realtà volevo il 7, ma l’aveva già Raikkonen. Poi volevo il 10, ma Gasly era arrivato prima di me, così ho scelto il 16 perché 1+6 fa 7 e in più è il giorno del mio compleanno".

Nel 2019 è stato il miglior poleman della stagione, ma il sapore della gara resta il suo preferito: "Mi piace la qualifica perché si deve mettere tutto insieme in un giro, ma la battaglia in gara è quella che mi piace di più. Prima di correre mi riscaldo fisicamente con una serie di elastici, gioco anche un po’ a calcio per svegliare i riflessi, soprattutto agilità e precisione coi piedi, poi mi piace mettermi in macchina e immaginare il giro perfetto per essere mentalmente pronto per la partenza".

Infine un ringraziamento ai suoi tantissimi supporter: "Vedo tanto sostegno nei mie confronti, leggo i messaggi anche se non posso rispondere a tutti e mi fa piacere, mi tiene motivato ad allenarmi per la ripresa".

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