GP GIAPPONE

F1 Suzuka: Verstappen, vittoria e titolo! Doppietta Red Bull, Leclerc terzo

Il pilota olandese inarrivabile nel GP dimezzato al via con oltre due ore di ritardo sul programma originale

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Max Verstappen superlativo nel bagnatissimo GP del Giappone e campione del mondo a Suzuka. La gara che consegna all'olandese il secondo titolo entra nel vivo dopo la bandiera rossa iniziale: tre giri nel diluvio che costano il ritiro a Carlos Sainz (aquaplaning a metà del primi giro). Una sorta di sprint race da quaranta minuti (e ventotto giri) che l'olandese domina con passo inarrivabile da parte di Sergio Perez e Charled Leclerc che chiudono al secondo ed al terzo posto. Il monegasco perde il secondo gradino del podio per aver tagliato l'ultima chicane nel corso dell'ultimo giro, quando si trovava davanti al messicano e la penalizzazione di cinque secondi comminata al ferrarista - per aver tratto dalla manovra un vantaggio concreto - consente a Verstappen di diventare irraggiungibile in vetta al Mondiale, alla luce della decisione della Direzione Gara di assegnare punteggio pieno. Quarto posto per Esteban Ocon che si difende per metà gara dagli attacchi di Lewis Hamilton. Alla sua ultima Suzuka, Sebastian Vettel è il primo a passare dalle full wet alle intermedie e chiude splendido sesto davanti a Fernando Alonso, George Russell, Nicholas Latifi ed alle due McLaren di Lando Norris e Daniel Ricciardo.

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Con il contributo decisivo (e per una volta tempestivo) della Direzione Gara,  a Suzuka è andato in scena una sorta di passaggio di consegne tra pluricampioni del mondo. Sì perché proprio il tedesco di Aston Martin ormai vicinissimo all'uscita di scena era stato - undici anni fa - l'ultimo pilota a vincere il titolo a Suzuka. Sebastian aveva infatti blindato sulla pista di casa Honda il secondo dei suoi quattro titoli. Era il 2011 e Seb guidava una Red Bull, proprio come Max che entra definitivamente nella storia della Formula Uno e delle corse automobilistiche. Inarrivabile in pista nel corso del GP del Giappone, ormai irraggiungibile da parte dei suoi avversari nella classifica generale che vede un nuovo controsorpasso al secondo posto tra Perez e Leclerc, con il messicano di nuovo davanti al ferrarista all'epilogo (amaro, al di là del terzo gradino del podio) di una domenica iniziata peggio, con l'aquaplaning di Sainz poche curve dopo il primo via.

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LA CRONACA DELLA GARA

PARTENZA NEL DILUVIO, SAINZ SUBITO KO: la Direzione Gara decide per la partenza da fermo nonostante le condizioni di maltempo e pioggia che torna a bagnare l’asfalto di Suzuka dopo la tregua del sabato, riaprendo in teoria il pronostico alle Ferrari. Leclerc affianca Verstappen e mette il muso della sua Ferrari davanti alla Red Bull numero uno ma l’olandese - girando all’esterno - segue una traiettoria più scorrevole (e trova più grip) nella prime due curve, riuscendo a mantenere la testa della gara.

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Sainz perde invece la terza posizione a vantaggio di Perez ed è ko dopo poche curve. Il ferrarista fa tutto da solo: esce di strada a causa dell’acquaplaning e provoca l’intervento della Safety Car ed in battuta la bandiera rossa al giro tre di cinquantatré in programma, tutti ai box. Vettel nella via di fuga all'esterno della prima curva per un contatto con la Alpine di Alonso. Inizia male l’ultima Suzuka del quattro volte iridato tedesco. Fermo anche Albon con la Williams.

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Partito dai box, Gasly colpisce un cartellone pubblicitario divelto e lanciato in pista da Sainz nella sua uscita, che resta poi incastrato nel musetto della sua Alpha Tauri. Il francese si apre via radio e si infuria con la Direzione Gara per la presenza di un trattore a bordo pista nel punto dell’incidente di Sainz ma finisce a sua volta sotto investigazione per essere transitato a velocità sostenuta in quel punto in regime di bandiera rossa.

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BUONA LA SECONDA (PARTENZA): Dopo un primo tentativo di riprendere le operazioni cinquanta minuti dopo il via originale (dietro alla Safety Car e con obbligo di pneumatici “full wet”), si resta in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo. Si riparte con due ore ed un quarto di ritardo sul programma originale e medesime premesse: Safety Car e pneumatici da maltempo pesante. Hamilton, Ocon, Perez e Leclerc (fra gli altri) segnalano condizioni migliori di fondo stradale (quasi da intermedie) ma visibilità ancora critica. Dopo due giri la Safety spegne le luci e rilascia le monoposto.

Quaranta minuti di gara. Verstappen mantiene il comando su Leclerc, Perez, Ocon, Hamilton ed Alonso. Vettel e Latifi subito ai box per le intermedie, poi Norris. Tutti gli altri a controllare i loro tempi. Tutti i leaders ai box per cambiare pneumatici. Alonso al comando davanti a Ricciardo e Schumacher. Poi il pilota Alpine e quello McLaren si fermano. Mick al comando per pochi metri, prima di essere superato da Verstappen e poi da Leclerc che riprendono le prime due posizioni. Perez torna terzo, seguito da Ocon, Hamilton, Vettel, Alonso e Latifi. Si ferma anche Schumacher che riprende la pista in ultima posizione.

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VERSTAPPEN CAMPIONE... A SORPRESA: Verstappen allunga al comando, Leclerc va in crisi e finisce nel mirino di Perez. Il monegasco è ancora titolare del giro più veloce. È però soprattutto Verstappen a tenere un ritmo indiavolato e regolarissimo, insostenibile da parte dei suoi rivali. Tredici secondi di vantaggio su Leclerc per l’olandese quanto il conto alla rovescia indica quindici minuti. Ocon ed Hamilton sono invece in bagarre per la quarta posizione: il francese si difende con le unghie e con i denti. Pit stop per Alonso che scende in decima posizione tra le due McLaren di Norris e Ricciardo. Nel finale Leclerc risponde colpo su colpo agli attacchi di Perez ma taglia la esse prima del traguardo proprio all'ultimo giro e passa sul traguardo davanti al messicano.

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Verstappen vince il GP e si laurea per la seconda volta campione del mondo grazie ai cinque secondi di penalizzazione che la Direzione Gara commina a Leclerc per aver ostacolato Perez nella chicane, retrocedendolo in terza posizione. La gara viene infatti considerata conclusa nel suo formato originale (anche se sono stati portati a termine "solo" 28 giri-la metà della distanza iniziale) e viene assegnato il punteggio pieno. mettendo così Max in via definitiva fuori dalla "fantascientifica" portata dei suoi inseguitori.

Ocon porta a casa un meritatissimo quarto posto davanti ad Hamilton ma una standing ovation spetta a Sebastian Vettel che - dopo l'uscita iniziale - anticipa tutti nel passaggio alle intermedie e su questa lungimirante scelta costruisce un sesto posto finale da incorniciare. Alonso chiude settimo davanti a Russell, Latifi (primo ai box insieme a Vettel!) ed alla due McLaren di Norris e Ricciardo. Il giro veloce della gara lo mette a segno nel finale - e con pneumatici freschi - Guanyu Zhou ma l'exploit del rookie cinese non aggiunge il relativo punto-bonus in quanto il pilota dell'Alfa Romeo chiude la sua gara fuori dalla top ten (sedicesimo).

 

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