F1 Messico: Hamilton parte forte, la Ferrari non si scopre

Il pilota Mercedes davanti a tutti nelle Libere 1, Leclerc vicino senza montare la gomma soft

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Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce nella prima sessione di libere del GP del Messico, quartultima tappa del mondiale di Formula 1. Il pilota Mercedes ha girato in 1'17''327 con gomma soft, tenendosi dietro di pochissimo la Ferrari di Leclerc (+ 0''119, con gomma media) e la Red Bull di Verstappen (+ 0''134, gomma soft). Più in difficoltà Vettel a bordo dell'altra Rossa, solamente 6° a + 0''891 con la media.

Con il titolo nel mirino. Hamilton è partito col piede giusto nel weekend che potrebbe regalargli il sesto mondiale della sua carriera, avvicinandolo ulteriormente al record di Michael Schumacher. Al britannico servirà fare 14 punti in più del compagno di team Bottas per laurearsi campione, un successo che, mal che vada, dovrebbe essere al massimo rimandato di 7 giorni, al GP degli Stati Uniti. Intanto Lewis si è messo lì, davanti a tutti, nonostante un avvio di sessione complicato dalla pista umida dopo gli acquazzoni della nottata messicana. Valtteri, numeri alla mano il suo ultimo rivale per il titolo, si è dovuto accontentare della quinta piazza a quasi 7 decimi. Entrambe le Mercedes hanno però accusato subito evidenti problemi di graining nella fase di simulazione del passo gara, gli stessi che complicarono maledettamente la loro gara nel 2018.

Possono sorridere in casa Ferrari, nonostante una mattinata a due volti. Charles Leclerc ha chiuso a poco più di un decimo da Hamilton correndo con una mescola di svantaggio e ha messo in mostra un buon ritmo gara. Vettel ha fatto più fatica a prendere confidenza con la pista, è stato autore di diversi bloccaggi e alla fine ha chiuso a quasi 9 decimi dalla vetta. Le SF90, comunque, hanno dato l'impressione di poter fare la differenza sui lunghi rettilinei del tracciato messicano e di poter ambire alla sesta pole di fila. Un risultato che, nella stessa stagione, alla Rossa manca addirittura dal 1974 (ci riuscì Niki Lauda).

Max Verstappen, trionfatore nelle ultime due edizioni del GP, ha insediato Hamilton chiudendo a poco più di un decimo a parità di gomma, mentre l'altra Red Bull di Albon si è beccata oltre sei decimi, chiudendo comunque al quarto posto. Nel 2018 fu doppietta in qualifica per i torelli, che però in questa seconda parte di stagione sembrano davvero troppo lontani dalle performance Ferrari-Mercedes per ambire a ripetersi.

Tra i migliori 10 ha chiuso anche la McLaren del solito Sainz (7° a + 1''074), le due Toro Rosso di Gasly e Kvyat (8° e 9°) e l'Alfa Romeo di un positivo Antonio Giovinazzi (10° a + 1''632). Fuori dalla top 10 invece Kimi Raikkonen con l'altra Alfa e le due Renault di Hulkenberg e Ricciardo, reduci dalla squalifica dal GP del Giappone per l'utilizzo del ripartitore automatico di frenata, considerato illegale dalla FIA per violazione del regolamento sportivo. Da segnalare anche l'incidente di Lance Stroll, che ha mandato a muro la sua Racing Point costringendo la direzione gara a esporre le bandiere rosse e fermare la sessione per diversi minuti.

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