Il supermanager di Manchester prevede un Mondiale più aperto rispetto al 2021 ma non si sbilancia più di tanto.
di Stefano Gatti
Alla vigilia della settimana che sarà animata dai primi tre giorni di test precampionato a Barcellona, Ross Brawn traccia lo stato dell'arte della Formula Uno che verrà: anzi, che è ormai alle porte, appunto con i test spagnoli nei quali si confronteranno per la prima volta le monoposto che sono state presentate negli ultimi dieci giorni e quelle (Alpine ed Alfa Romeo Sauber) che devono ancora uscire allo scoperto. Il supermanager della Formula Uno getta però acqua sul fuoco delle speranze di un Mondiale incerto e combattuto. Al grido di "meritocrazia, prima di tutto!", Brawn apre in pratica solo ad un maggior coinvolgimento di McLaren e Ferrari nella sfida per la vittoria. In fondo, è già un bell'accontentarsi!
“Le nuove regole richiederanno un periodo di assestamento ma credo che rappresentino un netto passo in avanti rispetto al passato. C'è molto ottimismo in proposito ma credo che vedremo dei bei risultati specialmente dai piloti più giovani e da quelli già emergenti: quelli che avranno una macchina competitiva in particolare. Penso che ci divertiremo. Ogni decisione è stata presa non per banalizzare lo sport ma per dare più chances ad un maggior numero di squadre e per avere gare più combattute ma conservando l'aspetto meritocratico, in modo che a vincere continuino ad essere i migliori".
"Dal merito non si può prescindere. Da questo punto di vista, non credo che il nuovo regolamento stravolgerà in modo drammatico le gerarchie. Avvicinerà i valori in campo e credo che vedremo qualche squadra di centrogruppo alzare il livello della propria sfida. Ci sarà un gruppo di testa più ampio. Nel recente passato non potevamo prescindere da gare vinte da Mercedes o Red Bull, imprevisti a parte. Ma siamo fortunati ad avere un gran numero di ottimi. Lando Norris, i due ferraristi, Russell sulla Mercedes. Credo che lo spettro dei possibili vincitori sia più ampio e se tre o quattro di loro emergeranno sugli altri... sarà ancora meglio!"
Quanto alla possibilità che una squadra di seconda o addirittura terza schiera abbia pescato un "jolly" nel mazzo delle nuove regole, Brawn dubita fortemente che possa ripetersi il colpo di genio riuscito proprio a lui con la Brawn GP, da lui creata rilevando la Honda e dominatrice a sorpresa con Jenson Button campione del mondo piloti e la squadra tra i Costruttori nell'ormai lontano 2009. Per poi sparire subito dalle scene, a sua volta rilevata dalla Mercedes!
"Sono molto ottimista. Le squadre tradizionalmente forti non smetteranno di esserlo: hanno esperienza e capacità. Anche se vorrei che fosse così, non credo che vedremo squadre da fondo griglia emergere e dominare la scena. E d'altra parte non vogliamo che questa accada, a meno che non si tratti dell'esito estemporaneo di una particolare gara, perché un evento di questo tipo suggerirebbe una casualità che non è ammissibile. Dalla meritocrazia non possiamo prescindere".