Erede della mitica 128, la Ritmo Abarth è la sportiva di una generazione ruggente e sfacciata
di Tommaso Marcoli© Foto da web
Quando arrivò all’inizio degli anni Ottanta, lo fece come un pugno sul tavolo: una compatta italiana che rifiutava il compromesso e riportava il marchio Abarth a parlare il linguaggio più autentico, quello dei motori e dell’assetto. Soprattutto, la Ritmo 130 TC fu la risposta alla Volkswagen Golf GTI. Lo fece con uno stile personale, ruvido, fisico. L'auto perfetta di una generazione che non chiedeva mai il permesso.
Potente
Sotto il cofano c’era il cuore che contava davvero: il 2.0 bialbero Lampredi, 130 cavalli, carburatori, risposta immediata. Numeri che oggi possono sembrare normali, ma che allora — su una vettura relativamente leggera — significavano prestazioni vere e una velocità di punta superiore ai 190 km/h. Non era tanto la velocità massima a impressionare, quanto il modo in cui la Ritmo Abarth arrivava fin lì, sempre pronta a ricordarti che stavi guidando qualcosa di speciale.
Serviva esperienza
La trazione anteriore, abbinata a un assetto rigido e a uno sterzo diretto, rendeva la guida fisica. Non c’era elettronica a fare da rete di sicurezza, né servosterzi filtrati. Se entravi forte in curva, la Ritmo te lo faceva capire. Se sbagliavi, pagavi. Ma se imparavi a conoscerla, diventava un’arma sorprendentemente efficace, capace di mettere in difficoltà vetture più blasonate. Esteticamente la 130 TC non cercava eleganza. Paraurti specifici, minigonne, cerchi in lega, spoiler: tutto era funzionale, quasi brutale. Dentro, l’ambiente era essenziale, dominato dalla strumentazione e da sedili che promettevano contenimento più che comfort.
Simbolo di un'epoca
La Ritmo 130 TC Abarth rappresenta oggi un manifesto di un’epoca irripetibile, in cui l’automobile sportiva compatta era ancora un oggetto analogico, fatto di rumore, vibrazioni e carattere. Un’auto che non si spiegava con una brochure, ma con una strada tortuosa e un po’ di coraggio. Forse non è diventata un’icona universale come altre hot hatch europee, ma proprio per questo conserva un fascino particolare. La Ritmo Abarth non era una scelta ovvia. Era una scelta di campo. E chi la sceglieva sapeva esattamente perché.