La storia di Ryan James Wedding intreccia sport, collezionismo e criminalità internazionale, con un dettaglio che ha attirato l’attenzione degli investigatori: una passione smodata per le Ducati da corsa
di Redazione Drive Up© X
Nell’ultimo mese le autorità messicane sono andate molto vicino alla cattura di Ryan James Wedding, criminale canadese inserito nella lista dei dieci latitanti più ricercati dagli Stati Uniti. L’operazione ha portato all’esecuzione di diversi mandati di perquisizione su beni riconducibili a Wedding, per un valore complessivo stimato intorno ai 40 milioni di dollari.
Una collezione incredibile
A colpire, oltre all’entità del sequestro, è stato il contenuto dei garage e dei depositi perquisiti. Le immagini diffuse sui social dall’account ufficiale dell’FBI di Los Angeles mostrano infatti una vera e propria collezione di moto da competizione, in gran parte firmate Ducati. Spiccano alcune Desmosedici che hanno fatto la storia della classe 500 e della MotoGP, dalla numero 65 di Loris Capirossi alle livree legate a campioni come Valentino Rossi (46), Andrea Iannone (29 e 04) e Jorge Lorenzo (99).
Ducati, che passione
Accanto alle Ducati, compaiono anche moto di grande valore storico e simbolico: una replica legata a Mike Hailwood, l’Aprilia 125 del 1996 con cui Valentino Rossi esordì nel Motomondiale e la Suter MMX2 con i colori Repsol che portò Marc Márquez al titolo Moto2 nel 2012. In totale, dalle immagini ufficiali si contano almeno una cinquantina di motociclette. L’operazione è stata condotta dalla polizia messicana in collaborazione con le autorità canadesi, l’FBI e il dipartimento di polizia di Los Angeles.
Da atleta a trafficante
Ryan James Wedding, 44 anni, è un ex snowboarder olimpico che partecipò ai Giochi invernali di Salt Lake City nel 2002. Oggi è ricercato in Stati Uniti, Canada e Messico con accuse pesantissime: traffico internazionale di droga, riciclaggio di denaro, associazione per delinquere e omicidio. L’FBI ha messo sulla sua cattura una taglia da 15 milioni di dollari, mentre la sua passione per le moto da corsa è diventata, paradossalmente, uno degli indizi più vistosi della sua vita da latitante.