Abbiamo guidato la berlinetta supersportiva della casa di Maranello
di Simone RedaelliToccare i 280 km/h di velocità in fondo al rettilineo di Fiorano, al volante di una Ferrari, non è cosa da tutti i giorni. Farlo con una 296 Speciale è davvero… speciale. Retorica a parte sul nome dell’ultima berlinetta supersportiva della casa del Cavallino Rampante, andiamo alla scoperta dell’evoluzione della 296 GTB. Un progetto nato con uno scopo ben preciso: “Creare la Ferrari più divertente di sempre”. Questo quello che ci hanno raccontato ad aprile al momento della presentazione. Sei mesi dopo abbiamo capito che quella dichiarazione d’intenti aveva fondamenta solide. Partire da una base così buona è stato sicuramente più facile per gli ingegneri di Maranello che hanno aggiunto tutta l’esperienza maturata nel mondo delle competizioni GT, dove la 296, nelle sue declinazioni, è vera regina.
Il test in pista
I numeri certificano la bontà della vettura, ma quando ne prendi coscienza fanno tutto un altro effetto. Il tempo sul giro di Fiorano migliorato di due secondi rispetto a quello della GTB. Già questo basterebbe per definizione. Merito di 50 cavalli in più, ora sono 880 totali quelli tra il V6 e il sistema ibrido, ma non solo. 60 kg in meno di peso e più 20% di carico aerodinamico grazie all’aerobumper sull’anteriore e alle side wings sul posteriore. Velocissima e agilissima, in ogni frangente. Stabile in frenata, dove interviene l’abs Evo, precisa in ingresso curva e si può subito schiacciare sull’acceleratore. In modalità qualify c’è un extraboost, gestito automaticamente, per avere ancora più un guizzo e sprint in uscita curva. In un attimo si toccano i 200 km/h, è un gioca da ragazzi. 296 Speciale facilissima da guidare, una macchina che diverte e non stanca, neanche dopo 10 giri in pista tutti d’un fiato.
Il test in strada
Sportiva, supersportiva, ma anche comoda. Con tutti i comfort possibili per questo tipo di vettura. Uscire dal cancello di Fiorano e guidarla sulle strade dove i collaudatori Ferrari macinano km e km ogni giorno. Quando non c’è bisogno di fare il tempo, ma solo godersi la strada e il panorama. Qui si apprezza ancora di più il sound, questo sì notevolmente migliorato rispetto alla 296 GTB. Più penetrante all’interno dell’abitacolo. Un armonia ancora piu ricca sulle frequenze acute. Meglio che andare a un concerto. Il viaggio scorre via veloci, i tornanti stimolano la voglia di spingere. La 296 Speciale risponde presente. Sempre e comunque, in ogni situazione lei non tradisce. Sorprendente per certi versi, l’asticella sempre più in alto verso nuovi limiti.