A pesare: costi energetici, componenti e normative sui dispositivi di sicurezza. L’elettrico fatica e si cercano ancora diesel e benzina
- IL PREZZO MEDIO DELLE AUTO E' AUMENTATO DEL 45% |
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- A INFLUIRE: I COSTI DELL’ENERGIA, DELLA COMPONENTISTICA, E IL PREZZO DEI DISPOSITIVI PER LA SICUREZZA IMPOSTI DALLE NORMATIVE EUROPEE |
- I MODELLI PIÙ RICERCATI SONO DIESEL E BENZINA |
Dal 2010 al 2024 il prezzo medio delle automobili in Europa è aumentato del 45%. Un incremento che non è andato di pari passo con le retribuzioni di chi vive nel nostro continente. Un gap in costante aumento che rende complicato l’acquisto di una macchina nuova.
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A influire sono i costi dell’energia, della componentistica, ma – soprattutto – il prezzo dei dispositivi per la sicurezza imposti dalle normative europee. Uno scenario che in Italia si riflette sulla crescita del mercato dell’usato, con una situazione paradossale.
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I modelli più ricercati sono diesel e benzina, motorizzazioni in calo nelle immatricolazioni di vetture nuove, dove domina la propulsione ibrida. Assolutamente marginale e’ invece il passaggio di proprietà di modelli elettrici, che non raggiungono il 2% dei volumi complessivi.
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Per cercare di invertire la rotta, alcuni costruttori europei hanno chiesto all’Unione Europea normative meno rigide sul fronte dei dispositivi di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le city car elettriche. Un segmento che potrebbe offrire modelli low cost per gli spostamenti urbani. Qualcosa di simile alla Hipster, la concept presentata da Dacia.
Si tratterebbe di una piccola rivoluzione, di una decisione basata sul buon senso, visto che mediamente, in Europa, si percorrono appena 40 chilometri al giorno per gli spostamenti in auto.