L'officina segreta di Tokyo che da 70 anni ripara supercar
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La Naito Engineering è un'attività specializzata nel restauro e conservazione di super sportive. Da oltre 70 anni la stessa famiglia si prende cura di alcune delle automobili più belle e preziose del Pianeta in un Paese, il Giappone, dove la passione per i motori è forte e diffusa
di Redazione Drive Up© Foto da web
Le storie che arrivano dal Giappone hanno, almeno per noi Occidentali, un gusto romantico, quasi malinconico. Sarà perché associamo ai giapponesi una cura per le persone e per le cose che noi - consideriamo - di aver perso e di cui loro - sempre secondo noi - sono gli ultimi custodi da cui dovremmo prendere esempio. O sarà soltanto per una retorica social. Resta il fatto che quando si parla di Giappone l'attenzione si catalizza. E tra i temi che più appassionano i giapponesi, le automobili restano in cima alle preferenze, come testimonia Naito Engineering. Officina a conduzione familiare nascosta tra le vie di Tokyo che restaura e conserva supercar da decenni.
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Una lunga storia
Questa storia ha inizio nel 1953 da Shinichi Naito che apre nella Capitale un'officina meccanica dopo aver appreso il mestiere durante la Seconda guerra mondiale, quando riparava aeroplani per l'esercito Imperiale. Competenze tecniche che Naito ha sfruttato a suo vantaggio, specializzandosi nella manutenzione di automobili europee d'importazione utilizzate soprattutto dai soldati americani di presidio in Giappone. La Naito Engineering si concentra in particolare su Porsche, MG e Mercedes-Benz per poi ampliare l'attività con l'arrivo della seconda generazione.
Affari di famiglia
Sono infatti il figlio e il nipote (So e Kei) a occuparsi ancora oggi dell'officina, portandola a essere riconosciuta come una delle più affidabili officina di supercar non soltanto del Giappone. Il miracolo economico degli anni '80 ha fatto il resto: la crescente domanda e interesse per le automobili sportive europee ha trainato la crescità e ha permesso l'affermazione sul mercato. Tant'è che loro stessi hanno iniziato un'attività parallela d'importazione, restauro e rivendita da Europa e Stati Uniti.
Oggi come allora
Le foto mostrano l'officina com'è oggi: ferma nel tempo. Nessuna insegna e nessuna pubblicità. Le saracinesche sono anonime e lo spazio è così poco che uno dei ponti per sollevare le vetture è all'esterno. L'immobile è lo stesso da 50 anni e lo si nota tanto sulla facciata quanto all'interno. Però la Naito Engineering c'è ancora e la terza generazione forse inizia a interrogarsi su quanto potrà continuare a mantenere viva l'eredità della famiglia. Costruita attorno alla passione e all'amore per le automobili che restano uno degli interessi più diffusi in tutto il Giappone.