Il CEO di Stellantis, Antonio Filosa, annuncia il rilancio di Mirafiori con 400 nuove assunzioni per la produzione della 500 ibrida e invoca una revisione delle politiche UE sulla transizione energetica
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A Mirafiori tornerà la vita. Dopo anni di incertezza e cassa integrazione, lo storico impianto torinese si prepara ad accogliere una nuova stagione industriale. Antonio Filosa, amministratore delegato di Stellantis, ha incontrato i rappresentanti sindacali italiani annunciando un piano che restituisce fiato allo stabilimento: “Faremo 400 assunzioni per sostenere lo sviluppo della nuova Fiat 500 ibrida, con l’avvio del secondo turno di produzione previsto per febbraio del prossimo anno”.
Il polo di Torino
Si tratta di un segnale importante, non solo per Torino ma per l’intero sistema Stellantis Italia. “Non è abbastanza – ha ammesso Filosa – ma è tutto ciò che potevamo fare considerato il contesto”. Le assunzioni, infatti, si sommano a quelle già avviate nei reparti di ingegneria a Mirafiori e ad Atessa, e si inseriscono nel quadro di un progressivo rilancio produttivo che passa anche dalla Jeep Compass di Melfi e dal futuro delle Alfa Romeo di Cassino. Ma l’incontro non è stato solo un annuncio industriale: Filosa ha approfittato del tavolo con i sindacati per ribadire una posizione chiara nei confronti di Bruxelles. “Serve rivedere la regolamentazione europea”, ha spiegato, “perché non tiene conto della realtà del mercato e del contesto industriale”. Secondo l’ad, la rapidità con cui l’Unione Europea ha imposto target stringenti di riduzione delle emissioni ha “spiazzato sia la domanda sia l’offerta”, mettendo in difficoltà le case automobilistiche e i consumatori.
Gamma ampia
Il messaggio è netto: la transizione ecologica, così com’è stata concepita, rischia di tradursi in una contrazione della produzione, non in una sua evoluzione. Filosa chiede dunque un cambio di passo basato su tre pilastri: neutralità tecnologica, incentivi al rinnovo del parco circolante e sostegno al segmento delle piccole auto, oggi penalizzato dai costi di elettrificazione. “Dobbiamo offrire ai clienti l’intera gamma di veicoli che desiderano e che possono permettersi. Solo così potremo rilanciare la produzione”, ha sottolineato.
L’Italia al centro della strategia Stellantis
Il manager napoletano ha poi ribadito l’importanza strategica del Paese: “L’Italia è e resterà al centro della nostra visione industriale. Il Piano Italia è solido e confermato”. Le tempistiche, ha aggiunto, vengono rispettate: la produzione della nuova 500 ibrida inizierà a novembre a Mirafiori, mentre la nuova Compass entrerà in catena a Melfi nelle prossime settimane. Non mancano però i dossier aperti. Cassino resta in una fase di riprogrammazione: la piattaforma STLA Large, prevista inizialmente solo per modelli elettrici, verrà ora adattata a un’offerta multi-energia, scelta che consentirà di garantire maggiore stabilità occupazionale. Anche Termoli attende risposte sul futuro della Gigafactory, dopo mesi di sospensione del progetto. “Acc sta ancora valutando i suoi piani di investimento – ha chiarito Filosa – ma contiamo su una decisione entro la fine dell’anno. In parallelo, prosegue il piano per le trasmissioni, con l’obiettivo di proteggere i nostri dipendenti”.
Sfide europee
Le parole di Filosa restituiscono l’immagine di un gruppo che, pur operando su scala globale, riconosce nell’Italia il proprio cuore industriale e simbolico. Tuttavia, il nodo resta politico. Se l’Europa non alleggerirà la pressione regolatoria, la competitività del sistema rischia di scivolare verso mercati meno vincolati. Il rilancio di Mirafiori e la scelta di puntare su una 500 ibrida – non solo elettrica – rappresentano quindi un segnale preciso: la transizione non può essere una rottura, ma un percorso graduale. Un messaggio diretto a Bruxelles, ma anche un appello al buon senso industriale: perché il futuro dell’auto, e quello di Mirafiori, si giocheranno sulla capacità di conciliare ambizione ecologica e sostenibilità economica.