Si è preso il Real a furia di prestazioni eccellenti: e ora Zidane non può più farne a meno
Adesso sarà molto, molto difficile lasciarlo in panchina. Fede Valverde si è preso il Real Madrid e guai a chi glielo toglie. Guai anche a Zidane, soprattutto, se pensasse di lasciarlo di nuovo in panchina. Il ragazzo ha dimostrato personalità e si è integrato perfettamente negli schemi della squadra. Valverde è stato schierato titolare in quattro delle ultime sei partite: pareggio sul campo dell’Atletico Madrid, vittorie contro Osasuna, Granada e Galatasaray.
UN VERO TUTTOCAMPISTA
Il calcio moderno si può avvalere anche delle cosiddette “mappe di calore” e proprio questo strumento ci aiuta a capire bene le sue caratteristiche. Gli inglesi direbbero che è un centrocampista “box to box”, uno che sa giocare con la stessa efficacia in tutte le zone di campo da un’area all’altra. Magrolino da sempre (non per niente viene soprannominato “El Pajaro”, il passero), è un ragazzo di un metro e 82 che non ha apparenti punti deboli, ha dinamismo e visione di gioco, si può adattare in tutti i tre ruolo che Zidane prevede per il suo centrocampo. Certo uno tra Casemiro, Kroos e Modric dovrà fargli spazio sempre più spesso, anche se il più simile a lui per caratteristiche sembra Kroos.
IL RIMPIANTO MONDIALE
Santiago Federico Valverde Dipetta è nato a Montevideo, Uruguay, il 22 luglio del 1998. Si è formato nel settore giovanile del Penarol e nel 2016 è stato acquistato dal Real Madrid, che l’ha parcheggiato per una stagione nel Castiglia, la squadra B. Nella stagione 20117-18 è stato in prestito al Deportivo La Coruna dove ha totalizzato 24 presenze, dimostrando una crescita notevolissima. Tornato al Real, ha messo insieme nella passata stagione 21 presenze. L’estate scorsa sembrava in procinto di essere ceduto un’altra volta (il Napoli aveva fatto un sondaggio già in aprile), poi però il Real non ha centrato altri obiettivi a centrocampo e quindi il ragazzo è restato al suo posto. Nella Nazionale uruguayana ha già giocato 9 partite e segnato 1 gol, ha esordito nel 2017 ma poi Tabarez non ha avuto il coraggio di portarlo al Mondiale di Russia e questo è il grande rammarico di una carriera che però è destinata ad avere molte rivincite.
UN TESORO DA NASCONDERE
I colleghi del quotidiano spagnolo Marca sono riusciti a rintracciare Nestor Gonçalves, il suo scopritore. Fu lui a vederlo per la prima volta quando giocava nell’Estudiantes de la Union, sempre a Montevideo, e a segnalarlo al Penarol. Oggi Gonçalves racconta: “Lo volevano molti club, ma chiaramente il richiamo del Penarol era forte. Non potevamo tesserarlo per motivi legali. Ho dovuto nasconderlo per un anno. Per qualche mese non ha giocato da nessuna parte. Poi l’ho preso sotto la mia protezione, ho iniziato a farlo allenare e l’ho portato avanti e poi l’ho lanciato nel settore giovanile. Non avevo dubbi sul suo futuro, non mi stupisco che sia titolare nel Real Madrid”. I dubbi adesso non li ha più nemmeno Zidane.