© Getty Images
"Le sconfitte fanno crescere: abbiamo vinto contro l'Inter e qualcuno magari riteneva si potesse continuare sempre così. Ogni partita, però, fa storia a sè, ogni gara va preparata al meglio, bisogna essere disciplinati e compatti a livello tattico. Siamo una squadra giovane e in crescita, vittorie e sconfitte fanno parte del nostro percorso. Non è piaciuto a nessuno perdere le ultime due gare, ma dobbiamo accettare il momento. Bisogna convivere con le sconfitte, bisogna capire come reagire". Lo ha detto Kosta Runjaic, in conferenza stampa, presentando il lunch match casalingo della sua Udinese contro il Cagliari. "Sappiamo cosa ci aspetta domenica - ha aggiunto - una squadra che ha cominciato bene la stagione. Adesso dobbiamo dare tutto quello che abbiamo, dobbiamo essere attenti, portando sul campo i fattori giusti per ottenere la prima vittoria casalinga in campionato".
Circa gli infortunati, "Bayo si è allenato con la squadra, sarà a disposizione domenica ed è pronto per giocare. Non ha 90' nelle gambe, dovremo gestirlo, ma ha fatto due allenamenti molto bene e ha dimostrato di poter essere molto importante per noi. Buksa si è allenato negli ultimi due giorni, ma non al 100% con la squadra. Ha una maschera e il viso ancora gonfio, se sarà necessario potrà darci una mano: l'operazione per la riduzione della frattura dello zigomo è andata bene".
Un passaggio sul centrocampo: "Lovric è tornato infortunato dalla nazionale e nel reparto c'è grande concorrenza, lui ha grande esperienza in questa squadra e questo è un fattore. Da giocatori come lui ci aspettiamo di più rispetto ai nuovi arrivati. Non è soddisfatto perché gioca meno, ma sono momenti che fanno parte del calcio. Avrà le sue occasioni. Come squadra cresceremo grazie a giocatori come Lovric. Contro il Cagliari mi aspetto da tutti energia e concentrazione per tutti i minuti in campo".
Una battuta, ormai diventata quasi consuetudine, su Zaniolo: "Migliora ogni giorno, si vede che ha già un ritmo diverso ma c'è ancora lavoro da fare. Mi piace perché è molto autocritico, a volte forse anche troppo emotivo. Si vede che vuole dare il suo contributo alla squadra. Anche con lui bisogna essere pazienti, deve integrarsi al meglio nei nostri principi di gioco".