Da Andrea Cambiaso a Gianluigi Donnarumma, gli azzurri si sono congedati dal CT: "Il suo esonero ci ha destabilizzati"
C'è dispiacere in casa Italia dopo la vittoria per 2-0 con la Moldova. Indipendentemente dal risultato che complica il cammino degli azzurri verso i Mondiali 2026, i giocatori stanno vivendo un momento toccante complice l'addio di Luciano Spalletti e l'impossibilità di ripagare l'impegno profuso dal commissario tecnico. "Non siamo contenti e non volevamo che andasse così. Di certo volevamo salutarlo meglio - ha spiegato Andrea Cambiaso -. I Mondiali? Ci proveremo sicuramente a portare l'Italia al torneo. Finora i risultati sono stati negativi ma riusciremo in tutti i modi a qualificarci".
In una serata così triste, nemmeno un gol può cambiare la situazione come sottolineato da Giacomo Raspadori che ha sbloccato un match particolarmente complicato: "Non è facile come sembra fare tanti gol, anche contro una squadra contro la Moldova - ha sottolineato l'attaccante del Napoli -. Certo potevamo calciare di più in porta ma non è scontato fare cinque o sei gol. Certo la nostra maglia chiede di più e noi dobbiamo fare di più".
Sulla stessa linea anche il capitano Gianluigi Donnarumma che, in vista dell'arrivo del nuovo commissario tecnico, analizza questi ultimi giorni che rischiano di costare all'Italia la terza assenza consecutiva ai Mondiali: "Non sono stati giorni facili, la verità è che il mister si meritava di finire con una grande vittoria. Potevamo fare meglio, è un dispiacere enorme che non sarà più il nostro allenatore. Potevamo fare di più, nelle ultime partite è stato sbagliato l'atteggiamento che in maglia azzurra non può mai mancare - ha osservato il portiere del Paris Saint Germain -. Non è stato facile, col mister e lo staff si era creato un rapporto che va oltre al calcio. Sono stati momenti difficili anche per lui, abbiamo cercato di preparare al meglio questa partita. Ci ha dato tutto anche stavolta, è stata la conferma che è una grande persona. Ci sono stati degli alti dopo l'Europeo però non siamo riusciti a trovare l'equilibrio e questo è quello che dispiace di più. Ci prendiamo anche noi le nostre responsabilità per quello che è successo".
Proprio l'esonero di Spalletti ha colpito Riccardo Orsolini che, nonostante il poco spazio ottenuto sotto la guida tecnica del toscano, ha patito questo cambio improvviso: "Stasera era importante vincere, dopo la disfatta di Oslo. L'esonero del mister ha destabilizzato ancora di più l'ambiente e volevamo salutarlo con una vittoria per riaccendere la speranza. Dispiace non averlo fatto con un risultato più largo perché quello era l'obiettivo - ha aggiunto l'attaccante del Bologna -. Quando c'è un esonero, è una sconfitta per tutti. L'allenatore è sempre il primo a pagare le conseguenze, si può solo sperare nel futuro e cercare di ripartire. Non sta a me a dire da cosa. È stato strano, rimani un attimo basito quando avviene a meno di 48 ore da una partita importante però siamo professionisti e dobbiamo cercare di rappresentare la nostra Nazione in qualsiasi condizione".