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Silp Cgil, i club compartecipino alle spese per l'ordine pubblico

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"Nessun governo fino ad oggi ha avuto il coraggio di predisporre una norma che stabilisca con chiarezza la responsabilita' oggettiva e la comparteciazione alle spese di ordine pubblico delle ricche societa' professionistiche di calcio rispetto al comportamento dei propri tifosi ed in particolare delle frange ultra'. Un coraggio che manca alla Figc che con durezza dovrebbe sanzionare le societa' quando avvengono incidenti. Serve la mano ferma contro i violenti che non sono veri tifosi. Purtroppo da sempre c'e' un clima di connivenza e il sistema calcio mette la testa sotto la sabbia, salvo poi abbaiare alla Luna in caso di violenze e incidenti". Cosi' Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, all'indomani degli scontri avvenuti a Venezia tra ultra' locali e baresi con vari poliziotti feriti. "Io mi scaglio senza se e senza ma contro le societa' di calcio - dice Colapietro - che hanno responsabilita' immense. Non si tratta solo della questione della responsabilita' oggettiva, ma anche di adeguamento degli impianti esistenti dove si svolgono le partite e dei sistemi di videosorveglianza che sono spesso carenti. Nel Regno Unito, dove pure esiste il fenomeno Hooligans, negli stadi tutto fila liscio e non c'e' necessita' di impiegare anche 2.000 uomini e donne in divisa, come avviene ad esempio nei derby di Milano e Roma, con relativi oneri solo a carico dello Stato". "C'e' poi al nostro interno - conclude Colapietro - un problema di organizzazione del lavoro e la nostra Amministrazione e' stata piu' volte sollecitata in tal senso. Le necessita' e gli impieghi sono gravosi, spesso il personale viene fatto lavorare anche 12 o 18 ore di seguito senza possibilita' di fruire di una pausa o di un pasto, manca una adeguata rotazione a causa della carenza di personale, nei Reparti Mobili come in tutti gli uffici di polizia l'eta' media e' alta". 

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