Il Ceo Gazzoli: "Azioni non riconducibili ai veri tifosi, abbassiamo i toni"
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Assume toni inquietanti la contestazione dei tifosi dello Spezia nei confronti della proprietà, che prosegue anche dopo la sostituzione di Alvini con D'Angelo in panchina. Nella mattinata di giovedì una testa di maiale è stata lasciata davanti al centro sportivo "Bruno Ferdeghini", accompagnata da uno striscione eloquente: "Tempo scaduto". I liguri hanno ottenuto una sola vittoria nelle prime 13 giornate di campionato e si trovano al terzultimo posto in classifica.
Il gesto intimidatorio ha fatto scattare l'indagine della Digos, che ora è al lavoro per tentare di risalire agli autori del gesto. Si tratta dell'ultimo episodio di un'escalation a dir poco inquietante: nelle scorse settimane era stata vandalizzata la macchina di Simone Verde e successivamente un dirigente era stato minacciato da alcuni uomini incappucciati.
Sull'episodio è intervenuto anche il Ceo del club della famiglia Platek, Andrea Gazzoli: "Come ho avuto modo di dire già ieri in conferenza, queste azioni non sono di certo riconducibili ai veri tifosi dello Spezia e si commentano da sole. Non credo ci sia altro da aggiungere, se non che in questo momento sarebbe decisamente importante abbassare i toni della discussione, limitandosi a una critica costruttiva e appassionata, cercando di stare vicino alla squadra come i nostri tifosi hanno sempre fatto. Siamo sempre a disposizione per confrontarci con chi ama lo Spezia, anche quando si tratta di confronti forti come accaduto recentemente, ma sempre nel nome della civiltà e della condivisione di idee per il bene del Club".