La probabile penalizzazione del Brescia condiziona la chiusura del campionato. Il format a 21 squadre resta improbabile
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La giornata di lunedì (26 maggio) sarà determinante sia per il Brescia che per l’intera Serie B, che si prepara ad affrontare una settimana ad alta tensione. Tutto inizierà con il Consiglio Federale, convocato per le ore 11, chiamato a decidere se attendere l’esito di tutti i gradi di giudizio prima di disputare i play-out e valutare la possibilità di concedere una proroga per l’iscrizione al campionato (scadenza fissata per il 6 giugno) ai club coinvolti nel rinvio degli spareggi. Tra questi figura anche il Brescia, che giovedì comparirà a Roma davanti al Tribunale Federale Nazionale per ottenere la prima decisione ufficiale in ambito sportivo, che stabilirà l'entità della penalizzazione da infliggere alla società. Il club lombardo auspica che la sanzione venga applicata nella stagione 2025-2026: anche un -8 in quell'annata, sempre in Serie B, sarebbe ritenuto accettabile.
Nel frattempo, dopo alcuni giorni di silenzio, il Brescia è tornato a far sentire la propria voce tramite un comunicato ufficiale, con cui ha voluto smentire alcune affermazioni riportate dalla Gazzetta dello Sport due giorni fa. Nel testo si legge: "In merito all’articolo intitolato “Brescia giorni caldi”, pubblicato venerdì 23 maggio 2025 dalla Gazzetta dello Sport e successivamente ripreso da altre testate, intendiamo esprimere la nostra netta contrarietà e smentire con decisione le notizie contenute nell'articolo, che riteniamo imprecise, fuorvianti e non rispondenti al vero. In particolare, si afferma che il Brescia Calcio avrebbe ricevuto già a marzo una segnalazione di irregolarità alla quale non avrebbe dato importanza".
"Precisiamo – prosegue la nota ufficiale – che tale affermazione è completamente priva di fondamento. Il Brescia Calcio, infatti, ha ricevuto dall’Agenzia delle Entrate un solo documento, definito “schema d’atto”, in data 9 maggio 2025. Si tratta del primo e unico atto ricevuto fino a oggi, che rappresenta un semplice avvio del confronto con l’amministrazione finanziaria e non costituisce in alcun modo una formale contestazione. I legali della società hanno già presentato puntuali osservazioni tecniche e il club si è reso disponibile a risolvere qualsiasi eventuale rilievo, riservandosi anche il diritto di rivalersi nei confronti della società che ha causato il danno economico con un comportamento fraudolento".
"Inoltre – prosegue il comunicato – contrariamente a quanto riportato erroneamente da diverse testate giornalistiche, il Brescia Calcio è pienamente in regola con il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps. Le eventuali contestazioni da parte del Fisco non riguardano tali obblighi, che risultano assolti correttamente, ma sono legate esclusivamente a crediti acquisiti e successivamente oggetto di contestazione. La società ha già intrapreso tutte le azioni necessarie per tutelarsi nelle sedi competenti, nel rispetto delle norme vigenti".
LA SITUAZIONE IN SERIE B DOPO L'ASSEMBLEA
Il caos in Serie B è totale. La probabile penalizzazione di quattro punti del Brescia, salvo sul campo, è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha scatenato la rivoluzione, ma cosa succede ora?
Il Brescia non si è presentato all’udienza presso la Procura della FIGC, preferendo trasmettere una memoria difensiva, come riportato da Il Giornale di Brescia. A seguito di ciò, la Procura ha ufficializzato il deferimento della società lombarda, insieme a quello del Trapani.
La difesa del Brescia, affidata allo studio legale Tonucci, punta sulla buona fede del club e sottolinea i ritardi con cui sono state avanzate le contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, della Covisoc e della Procura federale. Gli avvocati del club evidenziano che la comunicazione relativa alle presunte irregolarità è giunta solo il 9 maggio, mentre i controlli avrebbero dovuto essere completati entro dieci giorni dai versamenti effettuati nel mese di febbraio. Il club chiede, nell’eventualità di una sanzione, che la penalizzazione venga applicata nella prossima stagione sportiva. Non è previsto alcun patteggiamento: il Brescia respinge con decisione ogni accusa, ribadendo la propria totale estraneità ai fatti contestati. Allo stesso tempo, riconosce l’urgenza di affrontare rapidamente la questione per evitare il rischio di esclusione dal campionato, una prospettiva che comporterebbe gravi conseguenze a livello sportivo, societario e sociale.
Il Brescia, qualora lo ritenesse necessario, potrà in seguito rivolgersi alla giustizia ordinaria. Nel frattempo, sul piano della giustizia sportiva, si registra anche un nuovo sviluppo legato alla Salernitana, che ha presentato ricorso al CONI nella serata di ieri. Oltre a questo, potrebbe seguire un secondo ricorso davanti al Tribunale Federale Nazionale. Il primo tentativo del club campano, un’istanza cautelare, è stato respinto dal Collegio di Garanzia del CONI, che ha però fissato l’udienza per il prossimo 10 giugno, quando si entrerà nel merito della questione.
LE IPOTESI TRA PLAYOUT E FORMAT
Il punto più delicato resta la disputa delle due partite di playout, il cui match d’andata era originariamente in programma per lunedì scorso. L’intento della Lega Serie B e della FIGC è chiaro: portare a termine il campionato regolarmente, includendo gli spareggi salvezza. L’unico nodo da sciogliere riguarda la data, complicata sia dai procedimenti sportivi ancora in corso, sia dalla finestra FIFA per le nazionali, che va dall’1 al 9 giugno.
Nel caso in cui la sentenza di primo grado, attesa a breve, risultasse sufficientemente solida — come avvenuto in situazioni analoghe — la Lega potrebbe procedere con la calendarizzazione immediata delle gare, tenendo conto, però, della possibile assenza di calciatori convocati in nazionale. Tuttavia, il ricorso al CONI da parte della Salernitana potrebbe far slittare ulteriormente le date, probabilmente verso la metà di giugno.
Al momento, non è in discussione una modifica del numero delle squadre partecipanti alla Serie B: la stragrande maggioranza dei club è favorevole a mantenere l’attuale format a 20 squadre, e da parte delle istituzioni calcistiche non arrivano segnali di apertura verso l’ipotesi di evitare i playout, soluzione che alcuni club stanno auspicando per garantirsi la salvezza diretta.
L’unico scenario che potrebbe condurre a un cambio forzato di format — con un campionato a 21 squadre — si verificherebbe solo qualora il Brescia dovesse ottenere una piena vittoria nei ricorsi e, al tempo stesso, fosse riammesso senza rinunciare ai playout. Tuttavia, questa prospettiva viene giudicata poco probabile, sia alla luce della giurisprudenza su casi simili, sia perché legata a un altro snodo fondamentale: la presentazione, da parte del Brescia, della domanda di iscrizione alla prossima stagione sportiva, almeno in Serie C, entro il 6 giugno.
Per rispettare questa scadenza, però, il club dovrà reperire circa sei milioni di euro per coprire gli obblighi economici in sospeso. È per questo che il presidente Massimo Cellino è attivamente alla ricerca di nuovi investitori in grado di colmare il disavanzo finanziario.