PROMOZIONE IN A

Lecce, il grande salto costruito da Corvino e realizzato da Baroni

L'approdo nella massima serie dei salentini è il fiore all'occhiello del direttore dell'area tecnica e di un allenatore spesso sottovalutato

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© ipp

Pantaleo Corvino ci ha messo due stagioni per riportare il suo Lecce in Serie A. E' arrivato nel giugno 2020 di due anni fa e in mezzo ha anche sfiorato la promozione nel 2021, persa contro il Venezia di Zanetti. Il lavoro di scouting da direttore dell'area tecnica, in collaborazione con un altro grande esperto di calcio come il suo collaboratore Stefano Trinchera, è stato decisivo per mettere a disposizione di Marco Baroni una rosa di ottimo livello, valorizzata al meglio da un allenatore capace di coniugare risultati a bel gioco, come aveva già dimostrato a Benevento. 

“Una macchina, quella del Lecce, che è partita lo scorso anno. Siamo stati bravi e anche Stefano Trinchera mi ha dato una grande mano. Un percorso equilibrato che è stato premiato con la promozione, dopo averci messo tanto impegno e sacrificio. Vedere lo stadio pieno è stato bellissimo. La dedico alla mia famiglia perché sto poco vicino a loro”, queste le parole a caldo di Corvino. Il presidente Sticchi Damiani, invece, ha voluto sottolineare il fatto che la promozione ha addirittura anticipato la programmazione societaria: "Avevamo pensato di raggiungere la Serie A in tre anni, ma lavorando sodo siamo riusciti a centrarla prima. Mi spiace per chi è rimasto fuori, vorrei immaginare in A uno stadio pieno di abbonati. Ho voluto abbracciare tutti per ringraziare la gente che mi ha appoggiato, lo stadio mi ha dato la forza di andare avanti tra mille difficoltà concentrandomi sulle mie passioni".

"A volte si chiude un ciclo: sono arrivato qua 34 anni fa da calciatore, mi hanno fatto crescere come uomo e calciatore. Avevo un debito, siamo tornati in A e adesso sono felice. Ha vinto la squadra più forte, quella che ci ha creduto. Una dedica? Alla gente di Lecce, alla proprietà", queste invece le parole di Marco Baroni, capace di far rendere al meglio il gruppo che gli hanno messo a disposizione i dirigenti. Un calcio offensivo, impreziosito da un tridente particolarmente prolifico. Da Gabriel Strefezza, preso dalla SPAL e trasformato in bomber implacabile, a Massimo Coda, il goleador principe non a caso votato MVP della stagione, passando per Di Mariano, alla seconda promozione consecutiva dopo quella di Venezia. 

 

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