La Procura ipotizza i reati di adulterazione di alimenti, lesioni colpose e reati contro la salute pubblica
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La Procura di Genova ha avviato un’indagine in merito all’intossicazione alimentare che ha colpito 21 tesserati della Salernitana – tra calciatori e membri dello staff tecnico – al termine della gara d’andata dei playout di Serie B contro la Sampdoria.
L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Paola Crispo con la supervisione del collega Francesco Pinto del gruppo “Salute e Lavoro”, ipotizza i reati di adulterazione di alimenti, lesioni colpose e reati contro la salute pubblica. Le indagini, al momento a carico di ignoti, sono affidate alla Digos e prendono avvio da un esposto presentato dall’ufficio legale della società campana.
Secondo la ricostruzione effettuata dai tecnici dell’Unità di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASL 3, la causa della grave intossicazione – che ha comportato anche il ricovero ospedaliero di alcuni soggetti – sarebbe riconducibile al consumo di riso alla cantonese, preparato in precedenza.
I calciatori e lo staff avevano soggiornato presso l’hotel Novotel di via Cantore, dove avevano pranzato senza segnalare alcun problema. La stessa struttura aveva successivamente fornito la cena in modalità take-away, destinata al consumo serale.
Nel frattempo, l’ufficio legale del club granata ha formalizzato e depositato in Procura un esposto dettagliato, con l’indicazione delle ipotesi di reato.
Per quanto riguarda il campo, a seguito dell’episodio, la Lega ha disposto il posticipo della gara di ritorno dei playout, inizialmente in programma nei giorni successivi, a domenica. Si ripartirà dal 2-0 in favore dei blucerchiati nella gara d'andata e i campani, per garantirsi la salvezza, dovranno ottenere la vittoria con almeno due gol di scarto.