Tommasi e la fascia: una proposta per evitare lo scontro capitani-Lega

Il numero uno dell'Aic: "La fascia personalizzata deve essere autorizzata dalla Lega". Così si può fare

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Proposta saggia. Arriva dal presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi, a proposito della querelle sulla fascia di capitano. "Se s'intende indossarne una diversa da quella stabilita dalla Lega di Serie A, si chieda il consenso alla Lega stessa. Con una autorizzazione, si può fare". E' una condizione, ovvio, che va concessa per determinate, serie ragioni. E una proposta/invito per richiamare i calciatori a rispettare certi doveri e per evitare antipatici "litigi" fra la Lega, che chiede di rispettare come è ovvio le norme, e alcuni capitani che intendono fare per conto proprio. Come onorare -come nel caso della Fiorentina- Davide Astori e per loro la fascia di capitano è quella. Col nome di Astori.
Basterà la proposta-invito di Tommasi per evitare bisticci, sanzioni e ultimatum? Crediamo (speriamo) che sia così, dopo tre giornate di campionato e le note della Lega di Serie A che lunedì ha invitato le società, e i capitani, al rispetto della regola che impone di indossare la fascia predisposta dalla Lega medesima, altrimenti si va incontro alle sanzioni previste (solo multe?).
La risposta di Biraghi (Fiorentina) era stata perentoria. "La fascia di Davide non si tocca. Noi pagheremo le sanzioni".
Non avrebbe senso proseguire su questa linea di reciproca e inderogabile fermezza. A chi gioverebbe? Gomez (Atalanta) e De Rossi (Roma) sono gli altri capitani che ci hanno provato aprendo un caso che è di principio, non di sostanza.
Ora si può andare incontro a un patto che eviti ogni tipo di scontro, come suggerisce Tommasi. Vediamo cosa ne pensa la Lega di Serie A.

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