L'INTERVISTA

Serie A, Serra torna su Milan-Spezia: "Florenzi mi ha abbracciato, Ibra mi ha detto di essere forte"

L'arbitro protagonista dello sfortunato episodio nel finale della gara di San Siro racconta quei momenti e le sue emozioni. Trentalange: "Ho trovato un uomo ferito ma maturo e motivato"

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© Getty Images

"Florenzi mi ha abbracciato, Ibra mi ha detto di essere forte". Marco Serra, il direttore di gara torinese che non applicando il vantaggio nel finale di Milan-Spezia ha reso vano il gol del 2-1 di Messias che avrebbe dato la vittoria ai rossoneri, torna su quanto successo quel pomeriggio a San Siro in un'intervista esclusiva a Sky Sport: "Il gesto che hanno fatto i giocatori del Milan negli spogliatoi l'ho apprezzato molto il giorno dopo, sul momento il mio stato emotivo non me lo ha permesso".

"Calabria da capitano mi ha detto parole di conforto, poi passa Florenzi, che era affranto come me, poi passano Theo e Diaz e anche loro mi hanno detto di tirarmi su e reagire perché si sbaglia tutti. E poi è arrivato Ibrahimovic, la sostanza del suo discorso era: 'ora dimostra di essere forte e reagisci'". "Adesso non vedo l'ora di tornare ad arbitrare", ha aggiunto.

Dell'episodio e di Serra ha parlato anche il presidente dell'Aia Trentalange: "Ho trovato un uomo ferito ma maturo e motivato. Noi arbitri sappiamo che spesso dobbiamo trasformare i problemi in risorse, ci ha fatto molto piacere la reazione del Milan".

Poi ancora Serra, che parla nello specifico dell'episodio incrimanato: "Nella mia testa c'è stato un errore di priorità, mi concentro su Rebic e Bastoni e penso che se lo tocca è fallo, non può non fare fallo in quella situazione. Concentrandomi su quello mi perdo lo scenario completo e mi dimentico di Messias che sta tirando in porta. Ricordo di aver pensato 'speriamo che non la butti dentro'".

"L'errore corretto dal VAR rimane un errore dell'arbitro, ma restituisce la verità sportiva - ha aggiunto - in questo caso non può intervenire però ed è ancora più pesante. Ibra? Penso che si sia avvicinato per strangolarmi, poi ha capito che errare è umano, che sarà capitato anche a lui di sbagliare un gol a porta vuota. Credo che tanti di noi avrebbero avuto la stessa identica reazione".

Poi è arrivato il 2-1 dello Spezia: "Credo di aver detto 'non ci credo' all'auricolare. Se ho dormito quella notte? Un'oretta sul divano, non di più". Il messggio che ti ha risollevato? "Meglio avere tutte le sfighe in una partita che una sfiga a partita".

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