IL DESIGNATORE RIZZOLI

Rizzoli: "Ci sono arbitri permalosi, protesti e magari fanno il contrario"

Il capo dei fischietti: "La partita di un arbitro come il corridoio del film Shining"

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Ospite della chat del Bologna-Academy webinar, Nicola Rizzoli ha parlato del rapporto arbitri-giocatori. "Le proteste? Esistono, come ovunque, persone permalose - ha detto il designatore -. Anche negli arbitri: più gli andate a protestare contro e più si chiude, più attacca. Quindi farà sicuramente l'opposto di ciò che gli chiedete. Se è permaloso, meglio non protestare per nulla perché così gli lasciate la possibilità eventualmente di ragionare da solo e rivalutare la sua decisione... Anche attraverso il VAR e quant'altro". E ancora: "Uno contro uno può esserci dialogo. Ma se si è uno contro quattro che protestano, l'arbitro smette di dialogare. Non è una cosa negativa, lo fa per evitare ulteriori tensioni".

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L'ex fischietto spiega come un direttore di gara riesce a lasciarsi alle spalle un errore, anche grossolano, usando il celebre film con protagonista un fantastico Jack Nicholson. "In questo corridoio ci sono circa 200 porte che sono le decisioni che un arbitro prende in una partita. Di queste 200, trenta sono i falli, e di questi trenta una porta decide la partita - ha spiegato -. L’obiettivo è entrare in ogni porta e guardare in un secondo, poi chiudere la porta e decidere. Ovviamente è complicato. Il lavoro è a monte: prepararmi a capire cosa può esserci dietro a ogni porta. Poi, qualunque decisione ho preso chiudo quella porta: se una porta resta aperta, e quindi se continueremo a pensare alla decisione appena presa, verremo condizionati. E questo è l’errore più grosso: se entri in questa ottica, sei finito".

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La frecciata al mondo del pallone nostrano. "Mi pare che oggi ci sia poca fiducia verso gli arbitri mentre in Europa il rispetto è maggiore. Cosa potremmo fare noi arbitri per arrivare a livello europeo? Conoscersi tutti meglio. E formazione, anche sulle regole. Magari aumentando incontri e confronti fra parte arbitri e squadre".

Sulle regole. "Cambiarne una non lo so, ma la regola più complicata è quella del fallo di mano, che rimarrà sempre soggettiva: hanno cominciato a togliere la volontarietà mettendo parametri oggettivi ma resta la più complicata. Quanto ad altre regole abbiamo fatte altre proposte ma ora non posso dirle, l’obiettivo è rendere il più comprensibile possibile il regolamento per chi lo attua e per chi gioca". 

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