"ATTO DOVUTO"

Lazio-Torino: la procura federale apre un'indagine sui granata

La decisione in relazione alle motivazioni della sentenza della Corte di appello federale, che ha stabilito che la gara va giocata

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La Procura federale della Figc ha aperto un procedimento sul Torino in relazione alle motivazioni della sentenza della Corte di appello federale sul mancato svolgimento della partita con Lazio del 2 marzo scorso per l'assenza dei granata, fermati dall'Asl locale. Secondo quanto si apprende da via Allegri si tratta di "un atto dovuto". Ieri la Corte d'appello sportiva della Figc aveva respinto il ricorso della Lazio per il 3-0 a tavolino confermando la decisione del giudice sportivo, ossia che la partita non disputata per la mancata presentazione della squadra granata va giocata.

I giudici federali di secondo grado hanno rilevato l'impossibilità a "disapplicare" provvedimenti amministrativi, adottati da una autorità statale o territoriale. Ma le conclusioni del collegio presieduto da Sandulli rilevano come il provvedimento della Asl "desta più di una perplessità".

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La Corte poi sottolinea come il Torino "abbia tratto profitto dal provvedimento adottato dall'autorità sanitaria torinese, peraltro, su richiesta della stessa società granata", attraverso comportamenti che "sembrano finalizzati all'unico fine di ottenere, nelle ipotesi di calciatori risultati positivi al Covid-19, il rinvio della disputa delle gare che potrebbero essere, tranquillamente, disputate, atteso, peraltro, il consistente numero delle rose di calciatori a disposizione delle società professionistiche". Comportamenti, questi ultimi, "improntati ad una sorta di 'furbizia'", per il cui possibile accertamento la Corte rinvia ad una "eventuale attività di inchiesta", spiegano le conclusioni, "della Procura federale in ordine al rispetto dei Protocolli scientifico-sanitari Figc".

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