La Roma rallenta il passo e la Champions diventa un miraggio. Certo, già prima non era falice centrare il colpo grosso, ma ora ai giallorossi servirà un'impresa e tanta fortuna per agguantare il quarto posto. Meglio pensare a difendere l'Europa League a questo punto, con lo sguardo ben attento a Toro e Lazio. Lo sa bene Ranieri, che dopo una settimana molto difficile sul fronte De Rossi, dovrà tenere i nervi saldi negli ultimi 90' per non buttare via tutto e salvare il salvabile in una stagione travagliata. Tutto con una prova a due facce al Mapei Stadium, condita da tanti cori contro Pallotta e fumogeni in campo. Un primo tempo a ritmo blando, giocato con poca cattiveria e fame di risultato, e una ripresa più brillante, segnata da un atteggiamento più aggressivo e da almeno un paio di episodi sfortunati. Questione di centimetri, con i pali a fermare la rincorsa Champions e ad aumentare i rimpianti giallorossi.
Dopo la vittoria con la Juve, a Reggio Emilia Ranieri insiste sul 4-3-3 con Zaniolo interno di sinistra. Dopo l'addio ufficiale alla Roma, le contestazioni e le polemiche, De Rossi parte invece dalla panchina. Con le squadre disposte a specchio, l'avvio del match è equilibrato e caratterizzato da tanti duelli individuali. Da una parte i neroverdi pressano alti e manovrano rapidamente cercando la profondità sugli esterni, dall'altra i giallorossi puntano sul possesso provando a spingere soprattutto dalla parte di Florenzi. Il primo a far saltare le marcature è Under, ma Consigli è attento sul suo destro. Poi ci prova Berardi da fuori, ma la difesa della Roma fa buona guardia. Con pochi spazi a disposizione la differenza la fanno i dettagli. Tecnici e tattici. Consigli pasticcia in uscita, ma Dzeko non ne approfitta. Con Under ispirato è la Roma a dettare i tempi del match, ma i neroverdi rispondono colpo su colpo affidandosi alle giocate di Berardi e manovrando con rapidità e precisione. El Shaarawy sfiora il vantaggio di testa, poi Kolarov ci prova da lontano. Due lampi che non spaventano il Sassuolo. Nel finale del primo tempo, infatti, i neroverdi alzano il pressing e il ritmo, sfruttando la velocità di palleggio e gli inserimenti. Mirante salva il risultato su Djuricic, poi la difesa giallorossa trema ancora su Demiral.
Nella ripresa Berardi arriva subito tardi all'appuntamento col gol dopo un bell'inserimento di Duncan. Poi cala il ritmo e con le squadre lunghe la Roma prova a colpire con iniziative individuali. Tra i giallorossi il più attivo è Florenzi ed è proprio dalla sua parte che arrivano i pericoli maggiori per i padroni di casa. El Shaarawy fallisce clamorosamente da due passi, poi un destro di Dzeko si stampa sul palo e Consigli salva tutto su un'incornata di Cristante. Tre lampi che rianimano la Roma, ma non frenano il dinamismo del Sassuolo. Boga incanta e impegna Mirante, poi Demiral spara alto da buona posizione. A caccia dei tre punti, Ranieri leva Zaniolo e Under e fa entrare Kluivert e Pastore, passando al 4-2-3-1 e alzando il baricentro. Fazio sbaglia mira di testa su calcio d'angolo, poi Kluivert centra un altro palo. Nel finale saltano tutti gli schemi e le posizioni e la gara si trasforma in un assedio alla porta di Consigli interrotto dai contropiedi neroverdi. Da una parte Brignola ci prova di testa, poi un tiro-cross di Lirola spaventa Mirante. Dall'altra Maresca annulla un gol a Fazio per una posizione irregolare di Dzeko, poi Kluivert perde il tempo giusto davanti a Consigli e ai giallorossi resta solo il tempo per i rimpianti. A Reggio Emilia la Roma sbatte contro i pali e vede allontanarsi forse definitivamente la zona Champions. E la capitale si prepara a nuove contestazioni.