Roma, 26 anni fa l'esordio di Totti

Tutto iniziò al Rigamonti per merito di Boskov, poi il Pupone ha esultato 305 volte con una sola maglia

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Tutto iniziò a Brescia, esattamente 26 anni fa. E ci pensa la Fifa - il massimo organismo mondiale del calcio - a celebrare sui social il challenge molto particolare di Francesco Totti. Eterno capitano, ottavo Re di Roma per volere degli dei del pallone, ambasciatore globale del football che ancora emoziona. Aveva 16 anni, quel giorno al Rigamonti, e i cronisti dell'epoca captarono che stava accadendo qualcosa di storico. Il ragazzino un po' sfacciato, il Pupone, sarebbe arrivato a giocare fino a 40 anni, esultando 305 volte con la sua seconda pelle giallorossa.

Con Boskov conobbe il debutto in Serie A, con Mazzone la gioia della prima rete, oltre un anno dopo. Fra tacchi e cucchiai, punizioni impeccabili e lanci ispirati, Totti ha macinato metri e gerarchie: da trequartista a seconda punta, fino a diventare l'attaccante principe della prima Roma spallettiana per poi nuovamente indietreggiare, senza però mai rinunciare alla classe, alla fantasia, all'invenzione.

Cade in qualche trappola interiore, ma trova sempre dentro la forza per superare gli infortuni, specie quello del 2006 alla caviglia: sul tetto del mondo ci sarà lui, e non Zidane, l'altro numero 10 della finale di Berlino.

Uno scudetto, due Supercoppe, due Coppe Italia: tanto talento stretto, in fondo, in così pochi trofei.
Ma di titoli morali è pieno il mondo di Francesco: simpatia, ironia, famiglia, tanta silenziosa beneficenza. Un equilibrio perfetto fino ad una domenica di maggio di due anni fa, quando per dire addio al pallone, se la mano trema, non lo fa il destro verso la Curva Sud.

Che poi è la sua alcova calcistica, quella da immortalare con un selfie in un derby ripreso grazie alle sue magie, il non luogo per cui ha messo in fila gioie e frustrazioni, non ultima la sospensione decisa da Spalletti dopo un'intervista polemica. Boskov è stato il primo, Luciano l'ultimo: ma la stella di Totti continua a brillare anche da dirigente.

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