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Pavard: "Io e l'Inter: stesse ambizioni. Non sono un genio come Messi, ma..."

Il difensore francese ha raccontato i retroscena del suo trasferimento in nerazzurro

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Pavard: "Io e l'Inter: stesse ambizioni. Non sono un genio come Messi, ma..." - foto 1
© Getty Images

Benjamin Pavard ha voluto l'Inter e ha fatto tutto quanto possibile per vestire la maglia nerazzurra. Il resto lo ha fatto il club che con un'offerta decisamente alta per un giocatore in scadenza di contratto lo ha strappato al Bayern Monaco. Due volontà coincidenti che hanno portato al buon esito della trattativa. Oggi il difensore nerazzurro ha raccontato a Dazn i motivi della sua scelta: "Seguivo il calcio italiano da tanto tempo, ho tanti amici che giocano in Serie A. Per me è un campionato forte tatticamente, sento di poter imparare un sacco di cose qui. Sono orgoglioso di far parte di questo grande club che è l'Inter. Gioco a calcio per vincere trofei, alla fine della mia carriera sarò fiero di me quando guarderò nella mia bacheca tutti i trofei che avrò vinto. Spero possano essere ancora tanti, perché sono uno che ha fame di vincere trofei. E mi piacerebbe vincere parecchi titoli anche con l'Inter, a fine stagione festeggiare lo Scudetto e mettere la seconda stella sulla maglia".

L'estate che si è appena conclusa ha così cambiato il corso della carriera del campione del mondo francese: "Ero in Germania da sette anni, sentivo che era arrivato il momento di una nuova sfida. Si è presentata l'Inter, club dalla grande storia scritta da leggende come Javier Zanetti, che oggi lavora ancora per il club e per il quale ho grande rispetto. Per me si è trattato di qualcosa di evidente, l'Inter si è presentata con le mie stesse ambizioni, vincere il maggior numero di trofei possibili. Speriamo di poter celebrare a fine stagione più vittorie possibili, insieme ai nostri meravigliosi tifosi". Il suo inserimento, sinora, è stato graduale, e quando è sceso in campo Inzaghi lo ha schierato come terzo di difesa a destra: "La mia posizione preferita è da centrale nella difesa a tre, e lì che mi sento a mio agio. Laterale destro? Tutti sanno che posso giocarci ma non è lì che mi sento a mio agio. Sono all'Inter per potermi esprimere nel ruolo che preferisco, dove posso portare la mia esperienza. Non sono certo un genio del calcio come Messi ma sono un ragazzo che ha sempre lavorato. Nessuno mi ha regalato nulla, tutto ciò che ho me lo sono guadagnato col mio lavoro. Anche nei momenti difficili non ho mai mollato. Devo questa cosa a mio padre che aveva una grande forza mentale, per me è importante averla nei momenti belli e meno belli, è la chiave per avere una grande carriera"

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