ITALIA

Nazionale, Spalletti: "Attaccanti? Sto bene con Kean e Scamacca"

Il ct azzurro: "La Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a Maurizio Sarri"

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Dopo l'esordio positivo con quattro punti in due partite l'Italia di Luciano Spalletti torna a lavorare a Coverciano in vista della doppia sfida a Malta e Inghilterra. E il ct azzurro va oltre l'assenza di Ciro Immobile. "Il calcio moderno ci ha fatto vedere che conta la forza fisica e che è un bel punto di partenza - ha dichiarato -. Per questo se devo pensare a un centravanti, penso a quelli che già ho qui: Scamacca e Kean". "Raspadori è un centravanti con altre caratteristiche, ha grande tecnica e gli manca solo un po' l'altezza - ha aggiunto Spalletti -. Ma, per concludere, sto benissimo per quanto riguarda gli attaccanti".

Vedi anche Nazionale, i convocati di Spalletti: torna Berardi, out Immobile. C'è Orsolini nazionale Nazionale, i convocati di Spalletti: torna Berardi, out Immobile. C'è Orsolini Poi qualche dettaglio sulla mancata convocazione di Immobile. "Per Immobile c'è giunta una comunicazione dal medico della Lazio e c'è stato detto che c'era un problema di natura fisica, che non sapevano se avrebbe recuperato. Siamo andati più in profondità, era possibile che non giocasse - ha raccontato il ct azzurro -. Ho chiamato direttamente Martusciello e Sarri e mi hanno risposto con grande disponibilità, poi ho chiamato il calciatore e abbiamo tutti insieme contribuito alla conclusione che era meglio per il calciatore lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità". "Credo quindi che tutti abbiamo fatto la cosa giusta ed è rimasto a casa, poi ho visto che non ha nemmeno giocato quindi c'è stata coerenza da parte di tutti", ha proseguito.

"I miei calciatori sono creature speciali e devono comportarsi da tali. Qui si fanno le cose seriamente e siamo disposti a fare sacrificio per portare a casa la pagnotta del risultato. Non c'è spazio per banalità, arroganza, distrazioni", ha continuato Spalletti rispondendo a una domanda sul passato di Kean in azzurro. "Voglio vedere la totale dedizione all'impegno e al sacrificio. La felicità non è girare per Coverciano con le cuffiette alle orecchie -ha aggiunto -. La felicità per noi deve essere rendere felici quelli che devono fare sacrifici per arrivare alla fine del mese e che per due ore ci guardano. Voglio vedere questo, che ci si batte in tutte le parti del campo con forza". 

Poi una mezza "stoccata" a Maurizio Sarri, che proprio in relazione alle convocazioni in Nazionale aveva detto "più me ne lascia a casa, più contento sono". "Anche io quando ero allenatori di club mi ritrovato sempre con qualcuno che tornava con qualche problema, soprattutto se dovevano fare 15-16 ore di viaggio - ha spiegato Spalletti -. Il commento è che noi non vogliamo rimandarli indietro peggiorati ma migliorati". "Poi però la Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui - ha aggiunto -. L'Italia è lì al primo posto per importante e tutti si può prendere cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto". 

"Abbiamo di fronte due partite difficilissime in cui, attraverso comportamenti ben visibili, possiamo dare forza all'immagine di questa nazionale - ha continuato il ct azzurro presentando le prossime due sfide per le qualificazioni a Euro 2024 contro Malta e Inghilterra -. Non snobbiamo nessuno e non abbiamo difficoltà a presentarci a Londra contro quelli che hanno inventato questo sport a fare la nostra partita". "Conta il risultato, dobbiamo trovare il risultato per arrivare al giorno dopo e dobbiamo impegnarci totalmente per il tempo che abbiamo a disposizione", ha concluso. 

Spalletti "Ambasciatore dello sport italiano nel mondo"

 "Sono venuto qui per nominare ambasciatore dello sport d'Italia nel mondo mister Spalletti non solo perché è l'allenatore della nostra Nazionale, ma perché lo ritengo una persona per bene, con dei valori". Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha consegnato a Coverciano una pergamena al ct azzurro che sancisce il suo 'nuovo ruolo'. "Quando devi chiamare una persona a rappresentare l'Italia non basta che indossi la tuta o sappia dire con qualche schema come deve giocare un calciatore - ha proseguito il vicepremier - ma deve essere anche l'immagine di una buona Italia, l'immagine positiva del Paese, Cosa deve fare un allenatore? Formare e guidare dei ragazzi più giovani, essere anche esempio, dare delle regole. Sono convinto di aver scelto bene, Spalletti non è arrogante, ha detto che ha ancora tanto da imparare, è la persona giusta per rappresentare l'Italia". "Ho molto da imparare ma ringrazio per questo incarico - ha commentato Spalletti - mi dà responsabilità e le responsabilità rendono le persone più forti. Accetto questo incarico volentieri sapendo di ricevere anche il supporto dei miei giocatori. Questo mi obbliga a essere migliore".

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