NAPOLI

Napoli, Spalletti: "Champions League? È una tentazione, non vediamo l'ora di confrontarci"

Il tecnico alla cerimonia di consegna del Premio Bearzot: "Euforia e appagamento i nostri peggiori nemici"

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Luciano Spalletti fa sognare i tifosi del Napoli e avvisa il Milan: "La tentazione della Champions League va vissuta totalmente, non vediamo l'ora di andarci a confrontare - ha detto il tecnico dei partenopei in occasione della cerimonia di consegna del Premio Bearzot -. Sono cose bellissime, che a 64 anni non mi sono mai capitate. Anche i calciatori devono stare attenti, perché queste partite sono di una bellezza incredibile. È importante capire che in serate così non porti dentro il passato, ma bisogna saper partire ogni volta da zero".

Vedi anche De Laurentiis blinda Spalletti: "Resta al Napoli" napoli De Laurentiis blinda Spalletti: "Resta al Napoli" Spalletti è il terzo allenatore del Napoli a ricevere il prestigioso riconoscimento dopo Walter Mazzarri (2012) e Maurizio Sarri (2017). Per l'occasione ha parlato anche dello scudetto, sottolineando come sia fondamentale non rilassarsi nonostante l'enorme vantaggio in classifica a due mesi dalla fine del campionato: "I nostri calciatori rischiano con l'euforia dei risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che possiamo avere. Su questo spesso faccio dei discorsi esprimendo il timore che cali l'attenzione e lo stimolo. Loro poi, tutte le volte, mi guardano a fine partita per dirmi 'hai visto che non è così?' Sono fatti davvero di una pasta diversa...".

Poi ha ribadito ancora una volta il suo grande amore per la città: "Ho deciso di vivere a Castel Volturno perché da com'è bella Napoli non si può guardare. Ci sono cose talmente belle che poi uno si impressiona. Ti diventano gli occhi tutti azzurri. Quando si vedono le immagini del Napoli, del calcio giocato, dentro quel calcio lì c'era Maradona, quindi diventa forzato il dover assorbire, il dover reggere una certa pressione che fa parte dell'amore e della passione. Perch* qui sono tutti appassionati per il calcio e per i propri colori, come vediamo ogni volta che facciamo due passi. Però poi è ancora il tempo del lavoro: è un patto che abbiamo fatto con la squadra e loro ce l'hanno bello chiaro, che è ancora il tempo di lavorare. Poi si vedrà se si festeggerà o no".

Infine qualche parola sul leggendario ct dell'Italia campione del Mondo nel 1982: "Bearzot è stato progenitore e fonte d'ispirazione della nostra categoria. Sento dire che fosse una persona testarda, ma nel suo carattere ci vedo coerenza di quello che era il suo lavoro e che gli altri pensano di sapere, ma che invece conoscono solo al 50%. È un onore ricevere questo premio".

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