VERSO ROMA-NAPOLI

Napoli, Spalletti: "Pensiamo solo a noi, non rischio Anguissa"

Il tecnico degli azzurri presenta la sfida con la Roma: "Mourinho super-allenatore. E' tremendissimo e un amico"

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Reduci da 10 vittorie di fila, Luciano Spalletti e il Napoli vogliono proseguire contro la Roma la striscia vincente: "Non lo so se loro penseranno a cosa sappiamo fare noi, ma noi pensiamo a noi, non a cosa pensa la Roma o cosa sa fare la Roma, ma solo la nostra forza". Su Mourinho: "E' un super-allenatore, è uno di quelli tremendissimi. Percepisco il suo saluto come quello di un amico e io faccio altrettanto". Sulla formazione: "Anguissa non lo rischio, Osimhen è nelle condizioni di essere scelto".

LA CONFERENZA DI SPALLETTI
Quanto potrà essere impattante la gara con la Roma?

"Quello che condiziona è una serie di risultati, non uno solo. E' una partita tra le più belle del calcio europeo, non solo italiano, è una partita sentitissima che può incidere sul lavorare in maniera tranquilla e serena. Diversamente ci sono da fare delle analisi e delle prese di conoscenza di come sono andate le cose. Dobbiamo pensare a cosa sa fare il Napoli, a mettere in campo le nostre qualità".

Come sta Anguissa?
"Difficile vederlo dentro, inutile rischiarlo. Anche per rispetto dei compagni che si sono allenati".

Roma squadra fisica. Ne terrà conto per la formazione?
"Quello che sappiamo fare dobbiamo continuare a farlo, con continuità e maggiore velocità. Loro hanno questa qualità, questa caratteristica di andare a incidere sui risultati con i calci piazzati. Se riesci a tenere più palla te, è più difficile concedere palle inattive".

Kvaratskhelia come reagisce ai complimenti di grandissimi personaggi?
"Appena dico di andarci piano dite che ce l'ho con lui (ride, ndr). Trovate voi una via di mezzo, ma non si fa condizionare, lui è speciale per moralità, convinzione, qualsiasi cosa tu gli vai a chiedere è disposto ad assorbire. Quando gli ho chiesto se ha calciato con tranquillità il rigore... why not. Una risposta secca, tranquilla".

Si aspetta uno scherzetto da Mourinho e Spalletti ne ha preparato uno per Mourinho?
"Non lo so, ora arriva Mourinho, il super-allenatore, di conseguenza bisogna sempre aumentare le nostre capacità, quello che sappiamo fare. Non lo so se loro penseranno a cosa sappiamo fare noi, ma noi pensiamo a noi, non a cosa pensa la Roma o cosa sa fare la Roma, ma solo la nostra forza. Lui è uno di quelli tremendissimi, ma poi secondo me conta sempre quello che la squadra sa fare in campo".

Percorso inverso per voi: lei e Mourinho siete partiti da zero tituli e siete arrivati a Spallettone. E dobbiamo aspettarci novità?
"E' difficile per me non apprezzare il lavoro dei miei colleghi, io posso apprendere dallo scorrimento di partite anche di Serie C, ancora di più da Liverpool, City, Arsenal, diventa ancora più facile perché hanno genialità in panchina e in campo e quando si unisce questo vengono fuori cose che creano attrazione per gli allenatori. Mourinho è stato uno di questi, poi non lo so, ma percepisco il suo saluto come quello di un amico e io faccio altrettanto. Poi ci sta che se la squadra avversaria è brava a fare delle cose, tu modifichi qualcosa senza snaturarti. Noi, come loro, abbiamo partite infrasettimanali, si faranno scelte, come sempre, anche quando dite che faccio turnover, ma è sempre per vincere la gara e quella dopo. Nel 90% si mette forza sulle nostre qualità, poi anche la piccola attenzione su quello che sanno fare gli altri".

Il gioco è sempre la strada per fare risultati? 
"La vedo dura fare diversamente, siamo fatti così. Dentro il campo abbiamo i nostri riferimenti, le nostre qualità, e sono importanti. Sono convinto che più si sta nell'altra metà campo e nella loro area, più percentuali abbiamo. Diranno ma gli lasci campo alle spalle, ma devi saper fare anche quello, farsi trovare pronti anche sulla pallata dietro la linea difensiva. Il Napoli lo abbiamo pensato così, da sempre, quando sono arrivato. Napoli è spettacolare e il calcio deve avere lo stesso biglietto da visita".

La Roma fa della forza difensiva il suo forte. Immagina di dover scardinare la difesa con Osimhen?
"Lo abbiamo detto, ci sono due condizioni nella vita per essere forti, sicuri di se stessi o non esserlo, in mezzo c'è il nulla. Dobbiamo essere sicuri di noi stessi, della nostra forza, altrimenti indeboliamo la nostra forza. Osimhen è nelle condizioni di essere scelto, ha fatto due spezzoni e una preparazione adeguata post infortuni, abbiamo atteso una gara in più prima di convocarlo per essere tranquilli".

A Roma con la Lazio la prima grande vittoria, domani cosa rappresenta?
"Sì, a Glasgow la seconda, ad Amsterdam la terza? A Milano?... E' un percorso che ci ha dato sicurezze e convinzioni, abbiamo giocato su campi difficili. Troveremo uno stadio pieno, una squadra forte e in condizione, la Roma ha una classifica importante, ha fatto partite da squadra forte, noi siamo nelle condizioni di giocare la nostra partita".

Ogni volta che torna a Roma c'è un pensiero ricorrente?
"I pensieri belli hanno sempre il sopravvento su quelli brutti, conosco moltissime persone a Roma, ci sentiamo spesso con molti, come questa settimana, e sono dialoghi molto cordiali e ritornare a Roma mi crea sempre molti sorrisi perché tutti quelli che incontro sono sorridenti e di conseguenza sono contento di tornarci e quello che sarà dentro lo stadio non lo so, ma per me resta questa idea e il mio contatto con queste persone".

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