Napoli, Sarri: "Juve di un altro livello, è la favorita"

Il tecnico degli azzurri: "Devo tanto a De Laurentiis, non penso al futuro"

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Il Napoli incanta, ma Maurizio Sarri ci va cauto. L'allenatore degli azzurri ha ribadito: "La Juve attuale è la più forte degli ultimi 7-8 anni, resta la favorita. Sono di un altro livello e sarebbe presuntuoso paragonarsi a loro". Neanche dopo 7 vittorie consecutive: "Parlare di primato ora è relativo, tratto di percorso troppo breve per considerarsi indicativo". Si è parlato molto della clausola nel contratto: "Sì, c'è. Ma al momento il mio futuro è l'ultimo dei miei pensieri", ha detto a La Gazzetta dello Sport.

A Napoli le cose vanno tutte per il verso giusto: "Mi sento legatissimo alla città e a questo gruppo, poi so che le cose a un certo punto finiscono in maniera naturale. Al presidente devo qualcosa. È stato l'unico ad aver avuto gli attributi ingaggiandomi. Per me questo è importante, spero che lo stia ripagando. Ci sono tante valutazioni da fare sulla clausola, è bilaterale, non è solo dalla mia parte".

Ora c'è la sfida con la Roma: "Di Francesco è molto bravo, la Roma è forte. Le insidie della trasferta sono palesi, la squadra forte ti mette in difficoltà sicuramente. Fin qui ne ha vinte 5 e persa 1 ed ha una partita da recuperare. È sicuramente competitiva, ma il mio Napoli è lanciato".

Poi sul Milan e Berlusconi: "Non sarei durato troppo se è vero quello che ho letto sulle sue intercessioni nel lavoro dell'allenatore. Un presidente che si comporta così difficilmente vince. Invece, lui ha vinto tantissimo, è stato un grande dirigente e, dunque, credo che quello che si dica di lui sia più leggenda che grande verità".

Sacchi lo aveva consigliato ai rossoneri: "Per me, il paragone è un insulto ad Arrigo. Lui, ha vinto tanto, io niente. La mia è un'innovazione parziale, la sua è stata totale, quindi è un accostamento per me gratificante, ma non penso sia possibile, in generale. Lui ha scritto la storia del calcio in risultati ed innovazioni e se non ci fosse stato lui, io non sarei esistito: il mio interesse tattico è nato grazie a lui".

Per molti ora è un maestro: "Uno che interpreta il calcio alla mia maniera e fa cose importanti è Marco Giampaolo, che stimo come allenatore e come persona".

Sul Var: "Io sono dubbioso, toglie spontaneità ed entusiasmo. Segni, ma l'esultanza è più contenuta, perché non sai se il gol viene convalidato. Qualche errore viene evitato, ma è in fase di sperimentazione. Comunque, sarei per un uso molto moderato".

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