Napoli, Milik sulla rapina: "Mi stavano aspettando, sapevano tutto!"

Emergono nuovi dettagli su quanto successo dopo la vittoria azzurra sul Liverpool

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La rapina ad Arkadiusz Milik era pianificata. L'attaccante del Napoli stava rientrando a casa dopo la vittoria sul Liverpool in Champions League e qualcuno ha avvisato i due malviventi nel momento in cui il polacco ha lasciato il San Paolo in auto insieme alla fidanzata Jessica, che era alla guida. È quanto emerge dalle indagini affidate dalla Procura di Napoli Nord ai Carabinieri, che hanno acquisito le immagini di dieci telecamere di sorveglianza, e dalle parole dello stesso Milik al momento della denuncia: "Mi stavano aspettando, sapevano tutto e non hanno detto una parola. Hanno spaccato il vetro e mostrato le pistole, poi mi hanno portavo via l'orologio che avevo al polso".

I due sono sbucati alle 2 di notte in sella a una moto di grossa cilindrata da via Ripuaria a Varcaturo, proprio di fronte al cancello elettronico della villa del polacco e lo hanno minacciato semplicemente con la pistola puntata in pieno viso: "Non so indicare né il modello né il numero di targa, entrambi erano travisati, avevano i caschi integrali sul volto. Quello con la pistola ha battuto con il calcio sul finestrino chiuso e, senza proferire parola, mi ha indicato di consegnare l'orologio", ha aggiunto il numero 99 azzurro. Poi i delinquenti si sono allontanati sempre in moto in direzione Licola: per loro si ipotizza il reato di rapina aggravata.

Un danno da 27mila euro, questo il valore del Rolex modello Daytona, su cui Milik ha saputo anche scherzarci su durante gli allenamenti a Castelvolturno con Marek Hamsik e Lorenzo Insigne, che in passato hanno vissuto esperienze simili.

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