IL RE DI COPPA

Napoli, Gattuso: "In allenamento sono il peggior nemico dei calciatori"

Il tecnico: "Barça più forte, ma non andremo in vacanza"

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Come quando era giocatore, Rino Gattuso volta subito pagina dopo il trionfo in Coppa Italia ("nel calcio ci si deve far trovare sempre pronti, ci vuole la testa libera") e pensa al Verona. "E' forte, può metterci in difficoltà - ha detto a Radio Kiss Kiss - Abbiamo il dovere di fare le prossime 12 partite nel migliore modo possibile". Sul rapporto coi calciatori: "Ho apprezzato molto che la squadra mi abbia detto di portarmi la Coppa a casa. Sono il loro miglior amico, ma in allenamento sono il peggior nemico".   

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Sulla cavalcata in Coppa Italia. "Sono state tre partite molto dure, ricordo bene quella con la Lazio, rimasti in 10, abbiamo sofferto, abbiamo saputo soffrire. Con l'Inter partita molto difficile, l'Inter è arrivata con una grandissima forma fisica. Nella finale con la Juventus la squadra è cresciuta, la squadra stava bene di testa e questo ci fa bene sperare in vista del campionato".

Sul gruppo. "E' una squadra che mi ha sempre rispettato dal primo giorno. L'importante è che non venga toccato un componente del mio staff e sono impeccabili su questo. Ho visto una squadra che ha lavorato dal primo giorno, sono il loro amico ma in campo sono il loro peggior nemico e loro lo sanno. Quando finisce l'allenamento con loro posso fare qualsiasi cosa e loro lo sanno. Non porto rancore, sono fatto così, quando un giocatore sbaglia, il giorno dopo è un altro giorno, senza problemi".

Sogno 4° posto. "Non lo so, se l'Atalanta vince il recupero va a +12. Noi dobbiamo pensare a migliorare il nostro gioco, in questo momento la squadra deve migliorare sull'aspetto di fare una pressione un po' più alta sotto porta, palleggiare in un certo modo, l'obiettivo al momento è questo".

Ad agosto il grande match con il Barcellona. "Da parte nostra c'è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte di noi, ma dobbiamo arrivarci nel miglior modo possibile fisicamente e mentalmente. Ce l'andiamo a giocare, in vacanza speriamo di andare più tardi possibile". 

Sulla morte della sorella Francesca. "Non si è mai pronti, con mia sorella avevo un rapporto incredibile, ero molto legato, vivevamo vicini, dove ho vissuto per anni, ha sofferto in questi anni ma la cosa più dura è vedere l'abbraccio dei genitori, ho due figli, so cosa si prova, bisogna continuare. Lei sta bene lassù, un giorno ci incontreremo di nuovo tutti insieme e ci faremo una chiacchierata".

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