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Napoli, De Laurentiis: "Con Spalletti basta darsi la mano. Avevo preso Ibra, poi Gattuso..."

Il presidente azzurro: "Ancelotti non ha avuto la furbizia di rendersi napoletano agli occhi dei tifosi"

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© ipp

Le verità di Aurelio de Laurentiis: dal difficile momento della squadra, al rapporto con Spalletti sino a un retroscena di mercato su Ibrahimovic. Si parte dal Napoli di oggi: "Ottimo inizio, poi tra Covid, Coppa d'Africa e altre limitazioni si è complicato il lavoro di tutti. Un po' come la Ferrari ad Imola". Nessun problema con l'allenatore: "Ho scelto Spalletti a gennaio 2021, andai a casa sua a Milano per fargli firmare un biennale con opzione a mio favore per il terzo anno. Lui non voleva sottoscriverla ma poi l'ho convinto: facciamo un secolo e mezzo in due. Poi se e quando vorrà andare via ci daremo la mano e non succederà niente".

Il presidente azzurro, parlando a DAZN, passa poi all'anno e mezzo con Ancelotti: "Un fuoriclasse che ha avuto la sfortuna di non essere simpatico ai tifosi napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi 'napoletano' agli occhi dei tifosi e quindi non è stato visto come 'uno dei nostri' dalle curve".

Infine, sul mancato arrivo di Ibrahimovic, prima del ritorno dello svedese al Milan (nel gennaio 2020): "Avevamo già firmato tutto con Zlatan, c'era l'accordo. Poi però fu esonerato Ancelotti e arrivò Gattuso che mi chiamò e disse: 'Si fidi, non abbiamo bisogno di lui perché...'. E io mi fidai".

De Laurentiis ha poi toccato l'argomento Bari: "Ha un popolo interessante e se ne sta interessando mio figlio Luigi, che ha fatto un ottimo lavoro. C’è un regolamento che ha fatto la FIGC sul quale non sono assolutamente d’accordo, la UEFA permette a un padre e a un figlio di avere due club che partecipano alle coppe europee. Se continuerà a esistere questa autoritaria decisione di Gravina, perché l’ha fatta di testa sua, e noi non dovessimo vincere i vari ricorsi che sono in atto, ce ne faremo una ragione e il Bari sarà venduto. Ci metteremo tutta la nostra capacità per portarlo in A, dove merita di essere perché ha un milione e duecentomila tifosi. Ci sono molte altre società che operano in Serie A che non hanno questo numero di tifosi, vedendo la parcella delle presenze dello stadio reale il Bari è l’ottava squadra italiana”.

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