SERIE A

Napoli-Lecce 2-3: Lapadula rispedisce Gattuso nell'abisso

Perfetti in difesa e nelle ripartenze, i pugliesi approfittano delle incertezze difensive degli azzurri

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Si ferma la rinascita del Napoli, che sbatte contro un Lecce difensivamente molto organizzato, spietato nell'arte della ripartenza. Lapadula protagonista assoluto con una doppietta (tra un gol e l'altro pari momentaneo di Milik), terzo gol di Mancosu, disperato assalto finale con la rete-gioiello di Callejon inutile al fine del risultato che va a imbottire la classifica del Lecce, tre punti fondamentali per la salvezza. 

LA PARTITA 

Eppure per lunghi tratti di partita si vedono pennellate di vero Napoli, momenti di intensità antica e meritevole di applausi. L'inizio della squadra azzurra è prepotente ma lucido. Sempre davanti, sempre oltre la metà campo, costringendo gli avversari a schiacciarsi verso la propria porta senza possibilità di respiro. Ulteriori segnali di una cura Gattuso che sembra finalmente funzionare, anche grazie agli innesti di gennaio. Demme. Lobotka e Politano partono titolari e si capisce subito il perché. La squadra produce molto nella prima mezz'ora, due colpi di testa (Milik e Zielinski) escono di poco, Zielinski sbaglia un ultimo passaggio a  Milik che poteva diventare letale. Mario Rui da lontano rischia quasi di ingannare Vigorito. 

Il Lecce la interpreta come ha interpretato tutte le partite contro squadre potenzialmente più forti. Senza scomporsi se è costretto a stare tutto dietro la linea della palla, sempre pronto a stringere i denti per soffrire nella rincorsa degli avversari, provando a ripartire quando è possibile. Un atteggiamento che ha sempre pagato e che allo scadere della prima mezz'ora si conferma quella più adatta a questo tipo di squadra. Una sortita apparentemente innocua, una penetrazione da sinistra e una respinta corta di Ospina proprio sui piedi di Lapadula che l'appoggia con estrema facilità in porta. Per dire che il vantaggio è meritato bisognerebbe mettersi nei panni di Liverani e forse non sarebbe sufficiente. Ma è una situazione che i pugliesi possono capitalizzare al massimo, da questo punto in poi la partita cambia fisionomia. Il Napoli non può permettersi lo stesso impeto nelle folate offensive, il Lecce intravede ulteriori percorsi per le sue ripartenze. Il pericolo in questi casi è quello di scatenare iniziative individuali poco produttive. Insigne colpisce un palo con una torsione complicata, la manovra diventa più prevedibile e dall'altra parte quando Saponara può dettare i tempi la difesa napoletana mostra qualche segnale di ansia pericolosa. Lo 0-1 con cui si va al riposo dà un'idea di iniquità che lascia grande amarezza nella truppa di Gattuso. 

Nel recente passato a Gattuso è stato imputato di non essere un fine stratega, di incartarsi soprattutto sui cambi. L'intervallo di Napoli-Lecce sembra dimostrare il contrario. La squadra azzurra si ripresenta in campo con una fisionomia diversa. Fuori Lobotka calato alla distanza e dentro Mertens autorizzato a muoversi secondo ispirazione. E bastano tre minuti per arrivare alla combinazione perfetta che sembra raddrizzare la partita con il tocco finale di Milik dopo tre giocate di altissima qualità tra Demme, Insigne e appunto Mertens. L'altra etichetta di Gattuso è quella di "allenatore attento alla fase difensiva" e invece proprio da quella arrivano i suoi patimenti. Se Koulibaly ha qualche attenuante vista la lunga assenza, Maksimovic non gli dà certo una mano a non sbagliare. Il gol che porta il Lecce in vantaggio per 2-1 viene da un cross dalla trequarti, quelli che di solito vengono considerati innocui. Lapadula salta in testa a Di Lorenzo e fa scendere nuovamente il gelo sul San Paolo. Gelo che scende definitivamente quando Mancosu da un chilometro su punizione va a mettere il pallone proprio sotto l'incrocio dei pali. A poco serve la prodezza finale di Callejon che torna al gol dopo parecchio tempo. Delitto perfetto quello del Lecce, capace di difendersi bene contro i punti di forza del Napoli e di sfruttare la deprimente fragilità difensiva degli azzurri. Ed è su questo che Gattuso deve mettersi seriamente a lavorare. 

 

 

LE PAGELLE 

DEMME 6,5 - Palesemente il tipo di giocatore che mancava al Napoli nella prima parte della stagione. Catalizzatore di gioco e recuperatore di palloni nello stesso tempo, si sta rivelando acquisto prezioso per il gruppo azzurro. 

POLITANO 6,5 - Già dai primi spunti si prende gli applausi del San Paolo, perché quel dribbling in punta di piedi e quegli scarti improvvisi sono un patrimonio che da tempo non si ammirava visto il Callejon appiattito degli ultimi tempi. Dura un'ora e quell'ora la fa sopra la sufficienza. 

LAPADULA 8 - L'opportunismo è sempre stato una sua caratteristica peculiare e il lampo che porta al gol dell'1-0 lo dimostra una volta di più. Al posto giusto nel momento giusto ma anche sempre pronto alla lotta sulle palle sporche. Prontissimo poi a raccogliere il cross di Falco che gli frutta il gol del secondo vantaggio. 

OSPINA 5 - Sarà anche un fenomeno con i piedi come dice Gattuso, ma sul gol dello 0.-1 di Lapadula la sua incertezza è più che palese, così come non dà mai la sensazione di lasciare la difesa tranquilla quando si tratta di riorganizzare la linea. Si riscatta in parte andando a prendere un colpo di testa di Barak sull'1-2. Poi si fa sorprendere da distanza siderale sull'1-3. 

SAPONARA 6,5- Un ottimo innesto per questa squadra e ogni volta che lo si vede giocare in questa maniera si dice: "Chissà cosa avrebbe fatto se non avesse avuto tanti infortuni". La qualità che sprigiona tra le linee avversarie è da grande squadra. 

KOULIBALY 5 - Sempre meglio averlo che non averlo, ma adesso ha bisogno di tempo per tornare in una condizione dignitosa. La sua presenza rassicurante non sempre si traduce in giocate efficaci. 

MILIK 6,5 - Coraggioso ma sfortunato in varie occasioni del primo tempo, raddrizza la partita facendosi trovare al posto giusto proprio all'inizio del secondo tempo. Molto sospetto un inbtervento su di lui che Giua (sbagliando) non controlla con il Var. 

MERTENS 6,5 - Sarà anche distratto dai ragionamenti sul suo futuro, sarà anche al 70% delle sue possibilità, ma la giocata di qualità continua a essere una sua caratteristica indelebile. Praticamente al primo pallone toccato, assist perfetto per MIlik. 

BARAK 7 - Presenza costante nel punto nevralgico della manovra giallorossa, quantità e qualità insieme come nei momenti di gloria vissuti nell'Udinese, personalità e continuità. 

 

TABELLINO 

NAPOLI-LECCE 2-3

NAPOLI (4-3-3): Ospina 5; Di Lorenzo 5, Maksimovic 5, Koulibaly 5, Mario Rui 5,5; Lobotka 5,5 (1' st Mertens 6,5), Demme 6,5, Zielinski 6; Politano 6,5 (16' st Callejon 6), Milik 6,5, Insigne 6 (31' st Lozano 5,5). A disp.: Meret, Karnezis, Hysaj, Luperto, Manolas, Allan, Fabian Ruiz, Llorente. All. Gattuso 5,5. 

LECCE (4-3-2-1): Vigorito 6,5; Rispoli 6, Lucioni 6,5, Rossettini 6,5, Donati 6; Deiola 6, Barak 7, Majer 6; Saponara 6,5; Falco 6, Lapadula 8. A disp.: Chironi, Dell'Orco, Paz, Calderoni, Vera, Mancosu, Rimoli, Sava, Petriccione, Shakhov, Monterisi, Maselli. All. Liverani 7. 

Arbitro: Giua 

Marcatori: 29' pt Lapadula (L), 3' st Milik (N), 16' st Lapadula (L), 37' st Mancosu (L), 45' st Callejon (N)

Ammoniti: Koulibaly, Zielinski, Milik, Mario Rui, Demme (N), Rispoli, Vigorito, Petriccione (L)

Espulsi: -

LE STATISTICHE
•    Il Lecce non vinceva al San Paolo contro il Napoli dal marzo 1998, l’unico altro successo dei pugliesi in esterna contro i partenopei in Serie A (2-4).
•    Il Lecce non collezionava due vittorie di fila nella massima serie dall’aprile 2012, con Serse Cosmi alla guida (vs Roma e Catania).
•    Sesta sconfitta al San Paolo per il Napoli in questo campionato, mai così tante in casa per i partenopei dalla Serie A 1997/98 – 11 KO casalinghi.
•    Il Napoli ha incassato 13 gol in casa da inizio dicembre, nei Top-5 campionati europei 2019/20 solo l’Aston Villa (14) ha subito più reti interne nel periodo.
•    Il Napoli ha incassato sei sconfitte al San Paolo, solo SPAL (sette) e Brescia (otto) contano più sconfitte casalinghe in questo campionato.
•    Il Lecce ha realizzato sette gol nelle ultime due uscite in campionato, uno in meno delle reti messe a segno dai salentini nelle precedenti nove gare in Serie A.
•    Marco Mancosu ha segnato anche nel match d’andata contro il Napoli: l’ultimo giocatore del Lecce ad aver trovato il gol in entrambe le sfide contro una singola avversaria in Serie A è stato David Di Michele, nel 2010/11, contro la Sampdoria.
•    Gianluca Lapadula ha realizzato sette gol in questo campionato: l'ultimo giocatore del Lecce a fare meglio in un singolo massimo campionato è stato David Di Michele (11 reti nel 2011/12).
•    Entrambe le doppiette di Lapadula in Serie A sono arrivate in trasferta: la prima nel novembre 2016, con la maglia del Milan (4-1 vs Empoli).
•    Tra i giocatori che hanno realizzato almeno nove gol nei Top-5 campionati europei 2019/20, solo Memphis Depay (13) ha raggiunto tale quota in meno presenze di Arkadiusz Milik (14).
•    Primo gol al San Paolo per José Callejón in questo campionato, che non andava a segno in Serie A dalla prima giornata di questa stagione, contro la Fiorentina.
•    Terzo assist per Dries Mertens in questo campionato, di cui due serviti ad Arkadiusz Milik, entrambi al San Paolo (vs Parma e Lecce).
 

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