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Napoli, ferrara: "Maradona il più forte di sempre. Che serate con lui e pino"

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Ciro Ferrara è sicuro: Diego Armando Maradona è stato il più forte calciatore di sempre. Il difensore partenopeo ha avuto la fortuna di giocare insieme all'argentino nel Napoli e di conoscerlo da vicino, un rapporto che gli ha consentito di maturare questa opinione. La conferma è arrivata in occasione di un'intervista rilasciata a Radio Serie A nel quale l'ex difensore della Juventus ha raccontato la sua esperienza con il Pibe de Oro. "È stato qualcosa di diverso. Anche i più piccoli conoscono Diego, è nell'immaginario di tantissimi tifosi. Ha abbracciato tutti, senza distinzione: questa è stata la sua grandezza. Le cose più incredibili gliele ho viste fare in allenamento. Un ricordo fuori dal campo? Per me vederlo felice era importante. Penso a qualche serata in casa mia, con Pino Daniele a cantare e a Diego ballare. Ho in mente questa immagine - ha raccontato Ferrara -. Quando ho saputo della sua morte non volevo crederci. Ho spento il telefono, mi sembrava irreale. Ho fatto una telefonata soltanto per avere conferma: ero senza parole. Avrei voluto dargli un ultimo saluto, ma per restrizioni dovute al Covid non sono riuscito. Ne ho approfittato l'anno scorso per andare da solo a Buenos Aires e rivisitare i posti più importanti della vita di Diego. Gli ho dato un ultimo saluto, è bello pensarlo finalmente sereno e felice. Penso che sia davvero cosi'".

L'ex giocatore azzurro ha parlato inoltre della sua personale sfida fra Juventus e Napoli che si incroceranno in Serie A il prossimo 8 dicembre: "Tra Juventus e Napoli c'e' sempre stata grande rivalità. Quando i bianconeri venivano al San Paolo, c'era grande attesa: era una partita fondamentale per la stagione. È sempre stato cosi', io per primo sentivo molto la rivalità - ha spiegato Ferrara -. Il mio periodo al Napoli è fortunatamente coinciso con dei momenti di successo per la società, nei quali la partita contro la Juventus ha sempre rappresentato un periodo di svolta. Penso alla vittoria di Torino l'anno dello scudetto, penso alla vittoria in rimonta in Coppa Uefa, o allo storico gol di Diego Armando Maradona e io, tra l'altro, ho esordito in un Napoli-Juventus: non potevano quindi che essere queste le mie due uniche società. Nel 1994 sono arrivato alla Juventus, era in difficoltà perché da nove anni non vinceva lo scudetto. Perché ho scelto di andare a Torino? Ero a fine contratto con il Napoli, mi avevano comunicato che per necessita' di bilancio non sarei stato rinnovato. Scelsi di andare alla Juventus per un motivo: pensavo che i bianconeri mi potessero permettere di rimanere al livello che avevo raggiunto a Napoli. E cosi' è stato. Napoli per me è casa, ho realizzato il sogno di tanti ragazzi di arrivare in prima squadra, che è coinciso con l'arrivo di Maradona a Napoli. La Juventus è stata una consacrazione, mi ha permesso di trovare nuovi stimoli e nuove motivazioni".

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